Stanze vuote di Alice Musarra.

Scrivere in versi ed esprimere delle sensazioni in poche righe è davvero un processo molto complesso e richiede una profonda consapevolezza della propria interiorità e dall’argomento che si tratta: l’autrice in questo libricino, Stanze vuote ci riesce perfettamente, mette nero su bianco su queste pagine le sue emozioni e i suoi stati d’animo e arriva al cuore del lettore.

  • Titolo: Stanze vuote
  • Autrice: Alice Musarra
  • Casa editrice: BookRoad
  • Numero di pagine: 167
  • Codice ISBN: 9788833220307
  • Prezzo: 14.90€
  • Link d’acquisto: https://amzn.to/2Ry9B2a

Alice ci racconta dell’amore in varie sue sfaccettature: quell’amore sano e necessario, quel bisogno che abbiamo dell’altra persona e come spesso questo bisogno sia positivo quando da entrambe le parti ci sono rispetto per sé stessi e per gli altri; ma l’amore spesso non è questo e ancora più spesso viene confuso con altri sentimenti.

Cosa succede quando la persona che abbiamo accanto non sta bene con sé stessa e questo la porta ad assumere atteggiamenti scorretti e dannosi nei nostri confronti? Si può ancora parlare d’amore oppure si parla solamente di un rapporto tossico che dovremmo eliminare dalla nostra vita?

Chiunque dall’esterno sarebbe in grado di poter dire che è un rapporto tossico e bisogna porre fine a questo, ma quando ci si ritrova coinvolti, nonostante le urla, gli attacchi di panico e la violenza psicologica e non, si è convinti che questo sia anche amore, che siano solo dei momenti no… e tutto questo peggiora quando poi ci sono dei momenti belli e ci chiediamo chi è davvero la persona che abbiamo accanto: è quella stessa persona che ci bacia e ci dice ti amo mentre facciamo l’amore, oppure è principalmente quella persona che su di noi vuole esercitare un controllo ossessivo?

L’autrice vive in prima persona questo percorso e decide di usare la sua penna come valvola di sfogo, come bisogno per poter guarire da tutto questo: un amore pieno di eventi del genere, che poi finisce e ci fa sentire vuote, come una stanza vuota senza nessuno, ma che carica la nostra mente di dubbi e pensieri e spesso non ci permette di andare avanti.

Ma la nostra rinascita è necessaria, il nostro tornare a respirare e soprattutto a rivivere è fondamentale per noi stesse e per le persone che ci circondano: questo processo richiede tempo e sopratutto richiede tanta forza d’animo e amore nei nostri confronti da noi stesse, ma farlo è possibile ed è questo splendido messaggio che ci lascia questo libro.

L’autrice ha iniziato a scrivere per bisogno e da un evento non proprio piacevole è riuscita a ricostruirsi e a costruire la sua vita e questa bellissima lettura, intima, dolce e forte allo stesso tempo; un misto tra prosa e poesia, tra ricordi e riflessioni, tra gioia e tristezza, amore e dolore, parole e illustrazioni. A tal proposito voglio aggiungere un aspetto che secondo me rende ancora più speciale questa lettura, oltre a renderla più curata: nel corso della lettura sono presenti varie illustrazioni in bianco e nero, semplici ma allo stesso tempo bellissime, ecco un esempio:

Stanze vuote è una lettura che mi sento di consigliare a chiunque: non è pesante, molto curata nei dettagli e nel linguaggio, ma sempre fluido e scorrevole, molto riflessiva, intima e personale, ma allo stesso tempo universale.

Universale perché? Perché Stanze vuote parla un po’ di tutti noi e di quell’amore o più in generale di quei rapporti che finiscono per farci del male: non capirò mai se l’altra persona si comporta così nei nostri confronti perché è semplicemente cattiva o perché non è pronta a vivere un rapporto di coppia, che dovrebbe basarsi principalmente sul rispetto e sulla fiducia.

Sono sempre stata del parere che poesia fosse qualsiasi cosa in grado di emozionarmi: dei versi, un paesaggio, una persona o una sensazione, una canzone passata in radio o una canzone ascoltata migliaia di volte con un amico, un disegno pieno di colori o un semplice disegno in bianco e nero. Ecco, questo libro è stato pura poesia perché in grado di emozionarmi, tantissimo e di entrarmi nel cuore.

Ringrazio l’autrice per la collaborazione e per la pazienza che ha mostrato nei miei confronti, ha scritto Stanze vuote, ma ha riempito il mio cuore.

Quando la memoria

ha iniziato a sbiadire

a perdere definizione

ho deciso che ogni ricordo di te

che non avrei voluto

il tempo si portasse via con sé

lo avrei impresso nero su bianco.

Inchiostro su carta.

L’avrei reso poesia.

Com’è difficile tornare a fidarsi.

Com’è doloroso ora aprirsi.

M’hai spinto a nascondermi nella foresta

come un lupo braccato.

M’hai spinto a mostrare i denti

per paura d’esser ferita.

M’hai spinto a difendere quel poco di me che resta.

Quel poco d’anima rimasta intatta.

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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