Le regole del delitto perfetto – recensione serie tv

Le regole del delitto perfetto è una di quelle serie tv che inizi perché ne parlano tutti e la trama ti sembra carina, poi te ne innamori fin dal primo episodio e finisci per non poterne fare a meno!

  • Titolo: Le regole del delitto perfetto (How to get away with murder )
  • Anni di trasmissione: 25 Settembre 2014 – 14 Maggio 2020
  • Autori: Peter Nowalk e Shonda Rhimes
  • Numero di episodi: 90
  • Numero di stagioni: 6
  • Durata episodi: 45 minuti circa
  • Piattaforme dov’è disponibile: Netflix

Trama:

(per evitare spoiler parlerò solo dei primi episodi in linea molto generale!!)

Annalise Keating insegna diritto penale alla Middelton University a Filadelfia nel corso che lei stessa chiamerà “How to get away with murder”. E’ solita scegliere nel suo corso dei collaboratori tirocinanti che l’aiuteranno nel risolvere i suoi casi e avranno così l’opportunità comprendere il mondo della giustizia in maniera più diretta che con un semplice corso.

I suoi collaboratori saranno i Keating Five faranno di tutto per essere all’altezza del ruolo che ricoprono, anche perché per il migliore ci sarà in palio un trofeo che gli consentirà di superare un esame bonus. Al fianco di questi neo-collaboratori ci saranno i suoi fidati: Bonnie e Frank.

Gli intrighi saranno molti: ogni caso avrà un rompicapo da risolvere, un cliente da far scagionare e la strategia migliore da trovare, per essere il più brillante, per stupire Annalise. Ma tutta questa competizione a cosa porterà?

Le vite dei Keating Five si intrecceranno alla vita di Annalise Keating e dei suoi fidati, tanti segreti e tanti misteri ruoteranno attorno a tutto questo, ma fino a che punto sarà sano? Cosa accadrà per rendere il tutto così?

Per conoscere di più sulla prima stagione ecco il trailer italiano:

Personaggi protagonisti della serie:

  • Annalise Keating:
Le regole del delitto perfetto

Assolutamente il mio personaggio preferito: una donna forte e coraggiosa che non ha paura di lottare per le persone che ama. Con un passato doloroso che più volte tornerà a bussare alla sua porta, che la distruggerà e la porterà a immergersi nell’alcol, ma non le impedirà di lottare sempre per coloro che hanno bisogno di lei, che contano su di lei. Porterà avanti molte campagne, in aula e fuori, che riguardano il razzismo, l’omofobia, la violenza sessuale su minori e non e le malattie mentali, ma anche il sistema giudiziario e carcerario americano… insomma, una vera forza e una vera combattente!

  • Bonnie Winterbottom:
Le regole del delitto perfetto

Bonnie è per tutta la serie un po’ il braccio destro di Annalise: le unisce un legame profondo di stima e affetto reciproco, dovuto alle grandi qualità e capacità di Bonnie, ma anche al passato difficile che entrambe hanno vissuto, che anche se in parte diverso, le rende simili. Possiede un’estrema forza, pur essendo fragile: queste sue caratteristiche mi hanno fatto amare il suo personaggio.

  • Frank Delfino:
Le Regole Del Delitto Perfetto

Frank Delfino è tra i personaggi più intriganti della serie: pieno di segreti creati da lui o orchestrati da altri, con una indole spesso spietata e crudele, ma anche con un lato profondamente dolce e sensibile. Come possono convivere queste due personalità in una sola persona? Se non guardate la serie non potete capirlo! Profondamente affascinante, anche lui legato molto a Annalise e Bonnie, sono stati il mio trio preferito della serie, che a tratti si odia, ma personalmente l’ho amato, nonostante tutto, perché unisce eventi del loro passato che li hanno resi quello che sono oggi.

  • I Keating Five:
Le Regole Del Delitto Perfetto

Sono gli alunni tirocinanti scelti da Annalise e dal suo team: saranno i personaggi che cambieranno di più all’interno della serie tv, ognuno in modo diverso e ognuno per motivazioni diverse, pur essendo tutti uniti da segreti comuni che finiranno a volte per divorarli internamente; eccoli nel particolare:

  • Connor Wlash:
Le regole del delitto perfetto

Dei tirocinanti è stato il mio preferito: una personalità forte, fermo nelle sue scelte e nei suoi ideali, molto sincero e leale nei confronti delle persone che hanno bisogno di lui. E’ omosessuale e non ha paura di mostrarlo, ai suoi amici, alla sua famiglia o a se stesso: questo aspetto è sicuramente molto importante perché affronta una tematica delicata per questo periodo e il suo personaggio potrebbe aiutare molto. Ha avuto alti e bassi, ma ha sempre amato molto e Le regole del delitto perfetto è stata una bellissima serie anche grazie a lui.

  • Michaela Pratt:
Le regole del delitto perfetto

Se dovessi riassumere il suo personaggio in una sola parola sarebbe ambizione; si è prefissata degli obiettivi ed è disposta a tutto pur di raggiungerli, anche con degli ottimi risultati. Questo suo comportamento deriva da un passato molto difficile, che l’ha segnata profondamente e ha permesso che si insidiasse in lei questa forte ambizione: perché se da piccoli a nessuno importa di noi, bisogna che a noi importi di noi stessi, perché se nessuno è orgoglioso dei nostri traguardi, sta a noi esserlo e perché se nessuno sogna un bel futuro per noi, dobbiamo farlo da noi stessi. Ho apprezzato il suo personaggio per le motivazioni che l’hanno resa così, anche se a volte questa sua ambizione spesso si trasforma in ossessione e la porta a non essere un ottimo esempio da seguire.

  • Asher Millstone:
Le regole del delitto perfetto

E’ molto difficile comprendere questo personaggio e le sue azioni, perché è facilmente controllabile e influenzabile, ma allo stesso tempo ha anche degli scatti d’ira molto violenti e impulsivi. Per quanto riguarda il suo passato è già molto avviato nella carriera di avvocato a causa della figura paterna: il giudice Millstone, ma se questo legame familiare sarà positivo o meno sarà difficile stabilirlo, a causa di eventi inaspettati e molto cruenti. Nonostante ciò è molto legato ai suoi compagni, sempre pronto a condividere con loro i suoi segreti e ad accogliere i loro, anche se questo lo porterà a soffrire profondamente. E si sa, quando si soffre si è ancora più deboli.

  • Laurel Castillio:
Le regole del delitto perfetto

“I soldi non fanno la felicità” è la triste storia di Laurel, che nonostante possegga un grosso capitale ha una una famiglia poco raccomandabile, disposta a far di tutto pur di raggiungere i propri scopi e arricchirsi sempre di più: non importa chi perderà la vita, chi perderà l’amore e chi la felicità. Sin da piccola ha sempre vissuto così, prendendosi cura di sua madre e cercando di essere forte, nonostante soffra anche lei conseguenzialmente di disturbi psichici. Spesso la sua figura paterna così losca l’ha condizionata ad avvicinarsi a uomini caratterialmente simili a lui: pieni di segreti e con del marcio dentro. Soffrirà molto e il dolore cambierà anche lei, ma è un personaggio che mi ha colpito, perché è disposta a tutto pur di raggiungere la verità e annullare i segreti che hanno sempre condizionato la sua vita.

  • Wes Gibbins:
Le regole del delitto perfetto

Tra i Keating Five è il personaggio più intrigante, perché il suo passato non verrà svelato subito, ma verrà ricostruito pezzo per pezzo man mano che le stagioni andranno avanti. Questo lo rende enigmatico e intrigato, anche se per tutta la storia sarà forse il personaggio più “problematico”; un segreto lo unisce anche a Annalise e Le regole del delitto perfetto avrà anche come tema centrale e ricorrente ciò che unisce questi due personaggi.

  • Oliver:
Le regole del delitto perfetto

E’ il fidanzato di Connor, che avrà un ruolo centrale anche nella risoluzione di vari casi per Annalise in quanto esperto nell’hacking informatico. Si legherà subito anche a tutto il gruppo dei Keating Five e ben presto diventerà complice di tutti i segreti che nascondono, che solo qualcuno realmente innamorato potrebbe accettare. Ho amato la sua figura perché è dolce e comprensivo nei confronti di Connor e sono la coppia perfetta, perché nonostante tutte le difficoltà tengono sinceramente l’uno all’altro.

Temi principali affrontati ne “Le regole del delitto perfetto”

Le tematiche affrontate in questa serie spaziano molto, perché riguardano sia un élite molto ristretta, mentre altre riguardano la parte più povera e dimenticata dell’America ( che rappresenta in sé un discorso esteso globalmente ). Quelle principali sono:

  • Razzismo e parità di genere:

Annalise Keating racchiude nel suo personaggio proprio queste due tematiche principali: è nera ed è una donna, perché dovrebbe essere presa seriamente? Deve convivere costantemente con gli insulti e le infamie da parte di chi non riesce ad accettare le sue ottime qualità di avvocato: questo costringe una donna, una nera, una “diversa” a dover dimostrare sempre di più il proprio valore nella sua carriera, perché il giudizio della gente è molto cattivo nei confronti delle minoranze, ma lei ha la personalità giusta per portare anche alla luce questi aspetti. Infatti tenterà anche una causa allo Stato per il precario impegno da parte di esso nell’assicurare una difesa per i crimini commessi da parte dei difensori d’ufficio: il tasso di neri in carcere è molto più alto di quello delle persone bianche, nonostante la popolazione nera sia solo una piccola minoranza, per non parlare delle ingiustizie da parte di guardie razziste, omofobe che spesso attaccano la loro incolumità. Ma, ovviamente, spesso questi crimini restano impuniti.

  • Quanto il passato segni:

Ogni personaggio in Le regole del delitto perfetto è stato segnato profondamente dal proprio passato, che spesso l’ha portato a non avere degli ottimi comportamenti e non si vuole “giustificarli” bensì comprenderli e comprendere i comportamenti attuali di tutti i personaggi. Il passato difficile può essere segnato da un’infanzia senza genitori o da un’infanzia dove i genitori o la famiglia stessa siano i primi carnefici e i primi artefici della nostra infelicità. Una tematica importante, soprattutto correlata ai problemi mentali che sviluppano i soggetti vittime di alcuni traumi perlopiù infantili: troppo spesso non vengono riconosciute come malattie, ma vengono sottovalutate. Viene portata alla luce anche questa delicata problematica.

  • Omofobia e tematica LGBT+:

La coppia di Connor e Oliver rappresenta a pieno questa tematica, perché varie volte sono costretti ad affrontare eventi poco piacevoli a causa del loro orientamento sessuale, oppure viene evidenziato particolarmente il loro inserimento nella società e nella vita di tutti i giorni. Ma questo avviene anche con Annalise e una sua ex compagna di corso, Eve: proprio per timore di essere giudicate si allontanano e questo le renderà infelici, perché il bisogno reciproco l’una dell’altra non si interromperà di certo con un saluto. E’ una serie tv che inserisce questi eventi in un semplice contesto quotidiano, come dovrebbe essere anche nella vita reale.

  • L’importanza di un’ottima difesa:

Ovviamente si parla anche molto della giustizia, ma soprattutto dei difetti che molto spesso portano innocenti a trascorrere una vita intera in carcere. Attraverso molte cause Annalise e il suo team provano proprio a evidenziare questo aspetto molto importante e attuale in tutto il mondo.

  • Mistero e intrighi:

Ogni stagione è caratterizzata da un evento in particolare e si evidenzia il come e il perché vi si sia arrivati, ma anche le sue conseguenze. Ogni stagione è caratterizzata da un segreto, da molte parole taciute, forse troppe, che condanno poi inevitabilmente a delle conseguenze un po’ per tutti. Questo sarà ciò che unirà, ma al contempo frammenterà il legame tra i vari personaggi.

Le tematiche affrontate in “Le regole del delitto perfetto” sono realmente moltissime e parlare di tutte sarebbe impossibile, per cui posso solo dire che la storia vi catturerà e che man mano che andrete avanti non potrete farne a meno, perché vi legherete anche voi a quei segreti ben custoditi e soprattutto alle lotte contro le ingiustizie di ogni genere che vengono portate avanti in questa serie tv.

Opinioni personali:

Ho divorato questa serie tv episodio dopo episodio, intrigo dopo intrigo e non sono riuscita più a separarmene. L’intreccio è davvero ben strutturato e davvero non viene lasciato nulla al caso, quindi è sicuramente una serie tv da seguire con molta attenzione, ma per nulla pesante. Mi ha fatto emozionare e spesso mi sono sentita molto vicina ad alcuni personaggi, questo è il simbolo di un’interpretazione da parte deli attori veramente profonda e sentita, soprattutto in alcune scene. Senza dubbio è entrata a far parte delle mie serie tv del cuore.

Con questo articolo nasce la mia rubrica dedicata alle serie tv.

3,5 / 5
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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

2 Risposte a “Le regole del delitto perfetto – recensione serie tv”

  1. Finita di guardare adesso. Ho atteso molto, perché vedere “6 stagioni” in alto vicino al titolo mi fa temporeggiare spesso. Devo dire di non essere d’accordo con l’entusiasmo della recensione che leggo qui. Non c’era bisogno di una serie così lunga di tanti espedienti per farla continuare per ben 6 stagioni e soprattutto si arriva a situazioni (che non citerò per non fare spoiler) fin troppo poco credibili, direi paradossali e sicuramente forzate. Oltretutto le tematiche razziali e di genere sono troppo marcate. Non passa puntata dove uno di questi argomenti o entrambi non vengano trattati fino allo sfinimento. In ultimo ma non per ultimo, argomento “corruzione del sistema”. Sí ok, ci sono le mele marce, ma cavolo possibile che polizia, procuratori, governatori, corte suprema, Fbi, uomini d’affari, alcuni avvocati, guardie carcerarie. Tutti infetti? In una puntata si dice anche che il presidente stesso sia marcio al pari di alcune di figure sporche che ricoprivano ruoli di potere. Mi sembra tutto molto esagerato ed incredibile. Ho trovato comunque gradevole la spettacolarizzazione dell’elemento legal della serie.

  2. Terribile esempio di retorica del razzismo inverso non perdete temo a guardarlo il colpevole é Sempre il bianco benestante.
    Le posizioni di suprematismo nero sono continue ed insistite
    Tutto il resto é surreale e fa venire il rimpianto er il kkk 🙂
    Una buona serie sud coreana é un miglior uso del temo
    Hasta la vista

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