It’s Okay to Not Be Okay – recensione

Un motivo per cui dovresti dare un’occasione a It’s Okay to Not Be Okay ? Sicuramente perché è in grado di far comprendere quanto un trauma possa cambiarti l’intera esistenza, quanto una persona possa cambiarti la vita e donarti il suo meglio, ma anche il suo peggio, ma dimostrando sempre di tenerci l’uno all’altro.

It's Okay to Not Be Okay
  • Titolo: 사이코지만 괜찮아 ( Saikojiman gwaenchana )
  • Paese: Corea del Sud
  • Anno: 2020
  • Genere: serie Tv di genere Romanza, comico, drammatico
  • Stagioni: 1
  • Puntate: 16
  • Durata: 70 min
  • Regia: Park Shin-woo
  • Sceneggiatura: Jo Yong
  • Colonna sonora : Breath (Sam Kim)

Interpreti e personaggi

  • Kim Soo-hyun: Moon Gang-tae
  • Seo Ye-ji: Ko Moon-young
  • Oh Jung-se: Moon Sang-tae
  • Park Kyu-young: Nam Ju-ri
  • Kim Joo-hun: Lee Sang-in
  • Park Jin-joo: Yoo Seung-jae

“It’s okay to not be okay” è un drama sudcoreano del 2020, disponibile su Netflix dal 16 agosto dello stesso anno. Il titolo è un gioco di parole riferito alla condizione psicologica dei personaggi, i quali pur soffrendo interiormente a causa del loro passato, riescono a superare tutto e a farsi forza insieme: si ha così un cammino di rinascita, dedicandosi principalmente a un tema spesso sottovalutato : quello della salute mentale.

La serie ci mostra temi come la depressione, disturbi psichiatrici e di personalità, che portano all’emarginazione di chi è diverso. Da qui il gioco di parole riguardati il titolo ” It’s okay to not be okay“, cioè ” va bene non stare bene”. La maggior parte della serie, infatti, è ambientata in un ospedale psichiatrico ” la clinica OK”, dove il protagonista Gang-tae lavora come infermiere e segue suo fratello maggior Sang-tae affetto da autismo. Entrambi orfani, hanno uno stile di vita particolare, perché sono costretti a cambiare le loro abitudini a ogni cenno di primavera, a causa di un trauma che perseguita Sang-tae: l’uccisione della loro madre, di cui ricorda solo una farfalla, e da questo ne è ossessionato per paura che torni ad uccidere lui e suo fratello. L’unica cosa che riesce a sollevare il morale di Sang- tae sono le fiabe atipiche per bambini di Ko Moon-young, di cui è un grande fan. I destini di questi tre personaggi si intrecceranno in modo particolare, presto scopriranno di essersi già conosciuti in passato, in particolare Gang-tea e Moon-young, quando lei lo salvò dall’annegare in un lago ghiacciato. I personaggi dovranno poi fare ritorno nella loro città natale e qui inizieranno a fare i conti con tutti i traumi del loro passato.

Gang-tae è un ragazzo semplice e generoso che sta dedicando tutta la sua vita al fratello autistico, anche se indossa un maschera fatta di sorrisi finti che nascondono una personalità fragile, sempre affetta da mancanze di attenzioni materne, tutte dedite al fratello Sang-tea. Egli non riesce a vivere la propria vita e a trovare la propria strada in quanto è egli stesso dipendente da questo rapporto in preda ad ansie e preoccupazioni, indossando una “cintura di sicurezza”, così che nulla possa allontanarlo dal fratello.

Moon-yong è l’opposto: donna famosa, bella ma egocentrica, spesso anche sadica, apparendo agli occhi di tutti come una persona senza cuore, ma il suo essere così è dovuto tutto al suo rapporto con la madre, che ha sempre cercato di possederla mentalmente e a convincerla di non essere migliore di lei, di somigliarle in qualsiasi aspetto della vita, in tutto.

It's Okay To Not Be Okay

Entrambi i personaggi seguiranno una lenta ma costante evoluzione attraverso un intenso lavoro su loro stessi. Sublime è l’interpretazione fatta da Oh Jung-se per Sang-tae regalandoci un personaggio con sfumature uniche e momenti difficili da dimenticare.

Tutto ciò si accompagna ad una narrazione nera, in alcuni tratti volta all’horror; questo infatti crea un forte dinamismo nella serie, dove anche i brutti ricordi del nostro passato sono parte integrante della nostra maturità e dobbiamo solo imparare a superarli, non dimenticarli, per poter essere felici.

It's Okay To Not Be Okay

L’autrice di questo articolo è Francesca di @ikigai.ragionedivivere

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