Intervista con l’autore. Irene Stasi!

Salve a tutti lettori, come sempre grazie per essere qui! Oggi sono qui con un’intervista ad un’autrice molto speciale, la recensione del suo libro uscirà tra qualche giorno qui sulla pagina! Vi lascio la copertina del libro, una breve trama e poi ci saranno le domande!

Alice lavora in una clinica veterinaria, ha ventisei anni, una sorella di nome Beatrice e tanta voglia dell’unica cosa che invece non può avere: la vita. Succede sempre così: amiamo le cose che non tornano indietro. Capita con le occasioni quando si perdono, con l’amore quando scappa, ma anche con il tempo quando ci dicono che non è abbastanza. Come si trasforma la vita di una ragazza giovane, quando diventa a scadenza? Ha più valore il tempo che c’è, o quello che manca? Ma soprattutto, davanti alla morte, come si fa a lasciare spazio anche al coraggio di amare? Con uno stile unico, Irene Stasi ci racconta di come tutto può cambiare, di come a volte le lacrime ricoprano il sorriso e di come le cose belle possano comunque accadere. Perché a volte è inevitabile soffrire, ma a modo suo, l’amore ci salva sempre.

1)Come ti è nata l’idea di questo romanzo? E’ stato molto difficile portarla avanti,
oppure man mano la storia prendeva forma da sola?

Il tempo non è mai abbastanza è nato dalla voglia di raccontare una storia che potesse
invitare alla riflessione. Troppo spesso diamo cose o persone per scontate, ci armiamo
della convinzione che certi eventi non possano mai capitare a noi, siamo abituati a
rinviare tutto, persino la vita, dimenticando che il presente è oggi e non bisognerebbe
perderne neanche un istante.
Per quanto riguarda la stesura del libro non è stato sempre semplice. Il primo problema
da affrontare, era provare a dare credibilità alla storia, renderla reale. Dovevo far capire al
lettore che sapevo di cosa stavo parlando, per tanto ho cercato di documentarmi il più
possibile sul glioblastoma. La storia di Alice doveva camminare di pari passo alla sua
malattia, non potevo permettermi errori. L’altra difficoltà era su come raccontare questa
storia. Affrontare un tema così delicato, avrebbe potuto farmi cadere da un momento
all’altro per indelicatezza o mancanza di sensibilità, per tanto ho provato a usare una
narrazione leggera ma mai superficiale. L’ultimo ostacolo, se così vogliamo definirlo, è
invece legato al fatto che in una storia del genere ci lasci il cuore, mentre narri ti senti
attraversato da ogni tipo di emozione e non sempre è stato semplice ritrovarsi ad
“assistere” a tutto ciò che stava capitando, per il resto, sono stati i personaggi la vera
forza portante del romanzo, è grazie a loro se il libro è andato avanti senza particolati
difficoltà.

2)Alice ha un bel caratterino. E’ ispirato a qualche tua conoscenza?
Per Alice volevo una persona dura, restia, schiva ma al contempo una donna forte che
riuscisse a dimostrare che ci si ferma solo per ripartire più forti di prima, perché ognuno
di noi deve sapere di essere in grado di affrontare qualsiasi ostacolo.
Ho vissuto in una casa tutta al femminile, per tanto la mia ispirazione per questo
personaggio arriva da tutte le donne forti della mia vita.

3) La sensibilità, la dolcezza e la profondità sono delle qualità che, a mio parere,
sono caratteristiche della tua scrittura. Cosa ne pensi di questa mia
considerazione?

Questa considerazione mi rende profondamente felice.
Penso che queste siano qualità importanti per chi scrive, perché quando lo si fa, si deve
arrivare a chi sta leggendo (usare quindi sensibilità), accompagnare pagina dopo pagina
(dolcezza), provando a lasciare dentro qualcosa (profondità).
Per tutte queste ragioni, sono davvero onorata di sapere che qualcuno pensi questo della
mia scrittura, anche se troppo spesso trame dure come le mie, non si rivelano essere poi
così troppo dolci.

4) Quanto pensi che sia importante per un autore, o un’autrice nel tuo caso, il
sostegno dei lettori che leggono il tuo libro? Insomma, parlare un po’ dei
personaggi con loro, delle emozioni che provano leggendolo e così via.

E’ TUTTO. I lettori sono tutto, sono la parte più bella che segue il processo creativo,
sono le sole persone che ti sostengono, che ti invitano alla riflessione, che ti consentono
di fare importanti viaggi in te stesso, lasciandoti credere di non aver sbagliato proprio
tutto nella vita. Sono coloro che la storia la leggono davvero, la sentono sulla pelle e
sono pieni di domande e curiosità. I lettori sono tutte le emozioni che dicono di ricevere
da noi, moltiplicate per mille.
Non c’è gioia più grande del sentirsi dire “Mi hai emozionato/a”.

5)Ultima, ma non meno importante, come descriveresti il tuo rapporto con la
scrittura in poche parole?

La scrittura è la mia vita, non mi immaginerei senza. Anche se un giorno dovessi
scegliere di abbandonare questo sogno, la verità è che non potrei vivere lontana dal
rumore dei tasti sulla tastiera, né dalle parole che riempiono intere pagine bianche.
Scrivere è dare vita a qualcosa, è portare fuori il mondo emozionale che hai dentro, è
condividere ciò che senti, scrivere fa vivere infinite vite pur possedendone una sola.
Da bambina continuavo a ripetermi che un giorno avrei voluto tenere compagnia alle
persone, emozionarle, prenderle per mano e oggi, col senno di poi, ho compreso che è
quello che provo a fare ogni giorno nel mio piccolo.

E con questa domanda si conclude l’intervista di oggi, grazie per avermi letta. Mi trovate su Instagram qua: @la_lettrice_ • Foto e video di Instagram , mentre Irene potete trovarla qua: https://www.instagram.com/irene_stasi_stascrivendo/?hl=it

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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