Intervista all’autrice: Alessia Servidei.

Ciao a tutti lettori! Oggi sono tornata con una nuova intervista ad un’autrice con una storia forte da raccontare, posso assicurarvi che non vi pentirete di spendere un po’ di tempo a leggere quest’intervista. Ecco che libro ho avuto la fortuna di leggere:

Ecco le domande:

  1. Da piccola, ad esempio alla scuola primaria, ti affascinava il mondo dei libri e della letteratura? Insomma, quali erano le tue passioni del tempo?
    Già da piccola mi sentivo diversa. A casa avevo una situazione tremenda con mia “madre” che non si prendeva cura di me come avrebbe dovuto e mio “padre” che non era in grado di fare l’uomo. All’età di 8 anni una mia zia mi ha regalato un libro sulla mitologia greca che ho divorato, letteralmente, in pochi giorni. Mi appassionai a questo genere tanto da voler saperne di più. Iniziai a fare come Matilda del film “Matilda sei mitica” e mi misi a frequentare la biblioteca divorando un libro dietro l’altro. Leggendo poi di questo genere volevo sapere il perché di certi comportamenti degli Dei e da lì nacque, probabilmente, la mia passione per la psicologia.
  2. Nel libro hai deciso di parlare di abusi. È un argomento difficile da trattare, specialmente se vissuto in prima persona. Perché hai deciso di parlarne in un libro, di dare la possibilità a delle persone di leggere di te?
    L’ho fatto perché credo che si parli ancora troppo poco di certi argomenti. Ho voluto scriverli in un libro perché così, almeno le persone che lo leggono, si rendono conto dei danni che possono provocare gli abusi. Non tutte le menti possono essere forti e raccontare la mia esperienza magari può aiutare qualcuno a sentirsi meno solo. Come diceva Gandhi “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
  3. Ti sei appassionata alla scrittura solo con questo libro oppure hai in mente la stesura di qualcos’altro? Ho in lavorazione un altro libro, ma non voglio ancora dire nulla perché dovrà essere una sorpresa anche sul genere 😉
  4. Domanda di rito: come sarebbe la tua vita senza scrittura? Vuota. Persa. Scrivere mi dà la possibilità di parlare con quell’amico che ho sempre desiderato e che non ho mai avuto. Non è solo uno sfogo ma è anche un modo di conoscermi meglio, una volta che rileggo. A mio parere dovrebbero farlo tutti perché una pagina di diario è un’affidare il tuo stato d’animo del momento e imprimerlo senza giudizi. Ti senti più leggero.
  5. Cosa diresti a tutte le ragazze, le giovani adolescenti o le donne adulte che ti leggono, che si ritrovano a vivere o hanno vissuto una situazione simile alla tua? Una frase che viene detta tante volte è “non siete sole” che a parere mio è incompleta e ingiusta. Ci sono tanti bambini, ragazzi e uomini che subiscono o hanno subito abusi di tutti i tipi. Non è strettamente femminile il problema, solo che del genere maschile se ne parla di meno perché forse, incanalano il concetto di forza. Io invece voglio dirvi qualcosa che non tutti potranno comprendere. La paura alimenta solo la vostra distruzione. Non ascoltate le persone che vi dicono “non tutti vogliono sapere cosa ti è successo”. Fanculo! Alcune persone credono ancora di vivere nel mondo delle favole dove tutto è perfetto. Fanno come gli struzzi, mettono la testa sotto la sabbia per non vedere il problema. Il problema c’è e bisogna parlarne, se non lo facciamo è come se la dessimo vinta a chi ci voleva distruggere. Dobbiamo fare come la fenice, morire dalle nostre ceneri e rinascere, guardarli in faccia e dire “non ho più paura”. UCCIDIAMO L’OMERTA’ che a volte uccide più quella di chi ci vuole far soccombere.
  6. La parola coraggio mi ha sempre affascinata, sin da piccola, ho provato a spiegarmi tante volte cosa volesse dire essere coraggiosi. Credo che tu ne abbia avuto molto bisogno, come lo spiegheresti? All’inizio ero sola, non parlavo con nessuno di tutto quello che mi succedeva per paura. Un giorno, mentre stavo facendo colazione con caffè e psicofarmaci che stavo per prendere, li ho presi in mano, sono andata allo specchio e mi sono chiesta “è questa la vita che voglio? Essere dipendente dai farmaci e dalla paura?” La mia rinascita è stata lenta ma ad oggi, anche grazie al mio compagno che mi ha insegnato come combattere le paure, sono libera.

Ringrazio Alessia, su Instagram la trovate qui: https://www.instagram.com/aleser89_autrice/?hl=it

Presto potrete leggere la recensione del libro!

Su Instagram mi trovate qui: @la_lettrice_ • Foto e video di Instagram

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

2 Risposte a “Intervista all’autrice: Alessia Servidei.”

  1. Belle domande e belle risposte…
    mi ha lasciato senza fiato quello che ha detto l’autrice, perché in fondo è vero, ogni parola.

    1. Grazie Beatrice per essere sempre presente. Non immagini quanto questo sia importante. Grazie anche per il bel commento e sì, è tutto vero. Le parole dell’autrice sono forti e posseggono un grande potere: la verità.

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