Il 9 che uccide

Un’altra indagine con Sabina Mondello: cosa si nasconde questa volta dietro Il 9 che uccide ? Coincidenze oppure ogni cosa è intrinsecamente connessa?

Il 9 che uccide
  • Titolo: Il 9 che uccide
  • Autore: Vito Franchini
  • Casa editrice: Giunti
  • Numero di pagine: 460 circa
  • Codice ISBN: 9788809961357
  • Prezzo: 10.99€ e-book, 16.90€ cartaceo
  • Link per saperne di più cliccando qui

ATTENZIONE: La protagonista di questo romanzo è presente anche in “Il predatore di anime”, trovate la recensione qui

È passato qualche anno da quando la vita di Sabina è stata sconvolta da Nardo: ora è una mamma, sposata con qualcuno che appartiene al mondo dell’arma come lei e sta tornando a vivere di nuovo la sua carriera. Infatti è il capo della Squadra Mobile di Verona, lontana da Roma, in un nuovo ambiente dove ben presto riuscirà ad ambientarsi, a creare la sua cerchia di amicizia e contatti, che sono indispensabili per il suo lavoro. Ancora una volta dimostra di essere in grado di gestire e coordinare perfettamente delle indagini parecchio complesse; appena arrivata, infatti, si ritrova di nuovo davanti a un suicidio: un ragazzo, un giovane studente universitario con ancora una vita davanti.

Le cose si complicano in seguito a una fitta trama di coincidenze e analogie che collegano tra di loro vari suicidi recenti, tra cui anche quello di un ragazzo abbastanza distante, avvenuto lo stesso giorno. Di fronte a questa consapevolezza lei e la sua squadra tenteranno di porsi i giusti interrogativi e di scovare le giuste risposte, ma non sarà semplice: delle frasi apparentemente non riconducibili a niente di specifico, le settimane che avanzano e altri nomi si aggiungono alla lista, altri avvenimenti molto anomali e così via. Fino a trovare qualcosa: il numero nove che si ripete, che diviene una sorta di firma, la colonna sonora dei Beatles e qualcosa legato ad avvenimenti passati… Nardo viene attirato da questa storia e raggiunge Sabina a Verona: come sarà il loro incontro dopo tutti quegli anni? E soprattutto, quale sarà il suo contributo alle indagini e all’ulteriore sconvolgimento del precario equilibrio raggiunto nella vita di Sabina? Attorno a lei un nuovo sistema di personaggi rispetto al primo volume: nuovi colleghi, un nuovo magistrato, nuove strade da percorrere, nuove abitudini e così via.

Anche in Il 9 che uccide l’autore riesce ad andare oltre al semplice lato delle indagini poliziesche, a raggiungere una sorta di indagine introspettiva dell’animo umano: in Sabina è evidente una nuova consapevolezza di sé stessa, ma anche della realtà in cui agisce e ciò si riflette anche nel suo atteggiamento verso gli eventi su cui deve indagare, alla ricerca della verità; ancora una volta, però, verrà guidata all’andare oltre ciò che appare, a cercare le intrinseche connessioni tra gli eventi che le appaiono davanti gli occhi. Questo aspetto, che caratterizza entrambi i romanzi, permette al lettore di apprezzare particolarmente le storie, che non sono formate esclusivamente da indagini, sospettati, schemi e arresti, ma che vedono partecipi anche le emozioni, le analisi accurate degli eventi e la previsione, o meglio, la conoscenza dei comportamenti umani, che però sono comunque imprevedibili, spesse volte.

Quello che si cela dietro tutti questi avvenimenti insoliti e spiacevoli è molto complesso e articolato, ma l’autore non lascia nulla al caso e guida il lettore, attraverso la comprensione di Sabina stessa, a comprenderne la logica e trarre le proprie conclusioni personali; il tutto viene organizzato in maniera perfettamente coerente, coesa e soprattutto ben dettagliata, nulla viene lasciato al caso, come solo negli ottimi romanzi avviene. Ancora una volta la narrazione viene arricchita con l’inserimento di argomentazioni sostenute dall’antropologia, la numerologia e vari eventi reali che l’autore inserisce all’interno delle vicende.

Le tematiche affrontate in Il 9 che uccide sono molteplici: la manipolazione, la solitudine, l’equilibrio precario che caratterizza la vita di molti, che può essere facilmente alterato, ma anche il potere della comunicazione mediatica, la minaccia che può rappresentare questo grande potenziale. Molte delle tematiche già riscontrate nel precedente romanzo, ma anche un’analisi riflessiva sul male: sulle sue forme, le sue sfumature e su come sia profondamente radicato all’interno di ogni uomo, della società in cui si vive. Chi è la figura di Caronte che si nasconde dietro tutti questi avvenimenti?

Il lessico utilizzato è semplice e facilmente comprensibile, lo stile è anche abbastanza fluido e scorrevole, nonostante la mole di pagine, infatti, la lettura procede spedita, scandita da un ritmo sempre più incalzante, alla ricerca del colpevole, al desiderio di conoscere l’epilogo della storia. La narrazione in terza persona rende le vicende più distaccate, ma allo stesso tempo consente maggiormente al lettore di rielaborare personalmente la storia e di crearne una propria interpretazione.

Consiglio la lettura di Il 9 che uccide a chiunque ami il genere, ma anche a coloro che amano leggere storie che invitano alla riflessione, che analizzano gli eventi e le loro connessioni; una lettura molto piacevole e avvincente, un autore che mi ha assolutamente conquistata!

Non faceva male, non troppo, non più. Eppure quel ricordo era in grado di rinvigorire l’intimo sentimento di insoddisfazione latente che la accompagnava da quando aveva acquisito la consapevolezza di essere donna, tanti anni prima, e che nulla sembrava poter sconfiggere.

[…]

Come l’acqua del fiume, lei sarebbe andata avanti comunque. La rediviva passione per il suo lavoro, il senso di responsabilità, sentimenti ancora ben saldi nel suo animo, l’avrebbero aiutata a scorrere verso il mare, nonostante tutto.

“Sembrano tutte elucubrazioni di sfaccendati con molta immaginazione, ma stiamo parlando delle paure di tutti, della paura assoluta che è la morte, per cui vuole un appiglio rassicurante. Anche perché, diciamo ci la verità, nessuno vuol mettere il proprio destino in mano a qualcuno che si comporta come un bambino capriccioso e incostante. Non trovi?”

Sull’autore:

Vito Franchini, 44 anni, origini mantovane, natali persiani e una vita trascorsa a cambiare case, nazioni e continenti. Laureato in legge, ufficiale di polizia giudiziaria, riversa nei suoi scritti anni di esperienza in indagini su vari ambiti criminali, nonché le sue passioni di sempre: musica, antropologia, numerologia. Il predatore di anime (2021), thriller di sorprendente originalità, ha rapidamente scalato le classifiche italiane. Un successo confermato nel 2022 dal sequel Il 9 che uccide.

Ringrazio la casa editrice Giunti per la copia ricevuta. Trovate altri miei consigli di questa casa editrice cliccando qui.

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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