Rogoredo. La ragazza del bosco.

La tossicodipendenza è uno dei fenomeni in continua crescita degli ultimi anni: in tanti si interrogano sul perché, sul come ci si arrivi, ma solo ascoltando i racconti della quotidianità di un tossicodipendente si può comprendere meglio il fenomeno e le sue cause. Michele Agosteo dà voce, con il suo romanzo, ad una delle tante vittime del bosco della droga di Rogoredo .

  • Titolo: Rogoredo – La ragazza del bosco
  • Autore: Michele Agosteo
  • Numero di pagine: 170 circa
  • Codice ISBN: 9791220064019
  • Prezzo: 9.49€
  • Link d’acquisto: https://amzn.to/3g7qFGe

Come già anticipato dall’introduzione, questo breve romanzo scritto quasi sotto forma di diario, ci vuole parlare della quotidianità di chi cade vittima della tossicodipendenza, ma non dal suo punto di vista, da da quello di chi le sta accanto e vuole aiutarla ad uscirne: ma questo è davvero possibile? L’autore si interrogherà anche su questo.

Ci viene introdotto il luogo che verrà citato poi molte altre volte: il bosco della droga di Rogoredo dove si può accedere facilmente a qualsiasi sostanza e soprattutto, può farlo chiunque; forse è anche per questa facilità nel reperire le sostanze stupefacenti che la tossicodipendenza si sta diffondendo sempre di più.

Ma cosa spinge una persona a diventare tossicodipendente? Nel caso di Martina, la ragazza che l’autore decide di aiutare, più volte lei stessa ribadirà che è stata spinta dal suo ragazzo dell’epoca e attraverso tutto quello che ci verrà raccontato nel corso del romanzo, smettere è molto complicato e anche quando sembra che tutto vada per il meglio, si ricade.

La tossicodipendenza limita molto la vita di chi ne soffre perché man mano che la loro dipendenza si intensificherà, perderanno tutto: le loro vecchie amicizie, il loro denaro, un posto dove stare e addirittura c’è chi perde completamente la ragione e non rimane più cosciente della sua vita.

L’autore non raccoglie solo la testimonianza di Martina, ma anche di quelle persone che gli si sono presentate sul suo cammino mentre frequentava dei posti con Martina ad esempio, quindi nella zona di Rogoredo: vite distrutte o vite segnate profondamente. Così l’autore non si focalizza solo su una storia o su un aspetto, ma cerca di parlarne nel modo più completo ed esteso possibile, questo è tra gli aspetti molto positivi che può vantare questo breve romanzo.

Il tema trattato e quelli ad esso correlati, sono molto importanti ed è onorevole che vengano trattati nella società di oggi; invece di cercare di celare questi problemi è giustissimo che se ne parli, si raccolgano delle testimonianze e poi le si diffonda, ad esempio attraverso la letteratura, ma non solo. Questo quindi è sicuramente un altro punto a favore per l’autore, che con la semplicità del suo linguaggio e con il semplice racconto della sua quotidianità, è stato utile alla società italiana ( e perché non ).

Il tema della tossicodipendenza è un tema molto difficile da affrontare perché ci sono una miriade di fattori da prendere in considerazione ed analizzare, ma secondo me basta partire da un piccolo libricino pieno di testimonianze di vita come questo, per poi poter compiere passi più importanti. La cosa fondamentale, a mio parere, è quella di non fermarsi mai a giudicare una persona dallo stato in cui ci appare ( ad esempio, un tossicodipendente può apparirci molto trasandato ), ma di andare sempre oltre e di aprire le orecchie e il cuore per ascoltare la voce che hanno da raccontarci. Il mondo sarebbe un posto migliore se ognuno di noi imparasse a farlo, a prestare attenzione e ad andare oltre.

Vi lascio alcune citazioni adesso, non ho voluto inserirle nella recensione per dare un maggiore senso di unità alle mie parole.

Per lei invece doveva essere la quotidianità. Fermare le persone ogni giorno, ogni sera, senza un giorno di pausa. Chiedere soldi, raccoglierne il più possibile, per potersi permettere la droga, perché, se non l’avesse fatto, sarebbe stata male. Quello non era vivere, ma un continuo cercare di sopravvivere.

Però mi dispiaceva che si considerasse come qualcosa che cade a pezzi, quando invece era una ragazza giovane e carina che avrebbe solo dovuto amarsi di più.

Ringrazio l’autore per la copia del libro!

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

Una risposta a “Rogoredo. La ragazza del bosco.”

  1. Questo sembra un libro molto importante, una testimonianza che sicuramente sarà d’aiuto a moltissime persone tra cui noi che potremo comprendere meglio il dolore e la condizione tremenda delle persone tossicodipendenti. Concordo su tutto quello che hai scritto, come sempre una recensione sentita e profonda.

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