La poesia è un genere letterario molto complesso, perché per riuscire a leggerla e a comprenderla c’è bisogno di andare oltre le righe ( a tal proposito ho scritto anche un articolo sul blog con le mie colleghe, link: https://universoletterario.wordpress.com/2020/09/20/ti-consiglio-dei-titoli-per-avvicinarti-alla-poesia/ ). Ma, quando la poesia presenta uno stile semplice e chiaro la sua lettura può risultare piacevole a chiunque: questo è il caso della raccolta di poesie “Via delle Periferie” di Riccardo Zanin.
- Titolo: Via delle Periferie
- Autore: Riccardo Zanin
- Casa editrice: Eretica Edizioni
- Numero di pagine: 111
- Codice ISBN: 9788833441573
- Prezzo: 13.00€
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In Via delle Periferie la poesia ci racconta delle persone, degli eventi, che vivono e accadono ai margini della società, degli eventi, della città stessa e ci si sente inevitabilmente soli; l’autore ha sentito il bisogno di scriverlo nei suoi versi e di raccontarci questa realtà.
Descrivere un paesaggio bello, felice e sereno sarebbe molto semplice, ma descrivere la periferia della città e dei sentimenti è sicuramente un processo molto più complesso, da descrivere, da comprendere e da immedesimarsi, ma grazie allo stile dell’autore riuscirete a interiorizzare ogni poesia.
Le sue parole nei suoi versi ci raccontano di vite spezzate, di dolore e di solitudine, ma anche di amore e di una moltitudine di temi: la patria, la personalità delle persone, la perdita. Via delle Periferie di Riccardo Zanin attraverso i suoi versi vuole invitarci all’ascolto di questi aspetti della vita, delle periferie delle nostre vite e delle nostre azioni: cosa accadrebbe se ognuno di noi prestasse attenzione a questi aspetti, se le persone non fossero più da sole con il proprio dolore, ma con qualcuno accanto a dirgli “sto qui, in periferia, con te a condividere il mio dolore?” .
C’è bisogno di questo, c’è bisogno di fiducia nelle potenzialità del nostro Paese, c’è bisogno di comprendere che essere noi stessi è importante, con tutte le nostre periferie e i nostri centri: bisogna comprendere che la nostra felicità è anche parte della felicità dell’ambiente in cui stiamo, delle persone di cui ci circondiamo e per essere felici è necessario essere consapevoli delle nostre mancanze.
Bisogna vedere il piccolo in un’ottica più ampia: l’uno nella comunità, un atleta in una squadra, una casa in un quartiere e così via. Vi lascio delle poesie.
E’ uno solo che diventa compagnia,
una nota che diventa orchestra,
un colibrì alla tua finestra,
è bella, semplice, è periferia.
[…]
E’ il grido della fantasia,
bacio all’arte, alla poesia,
è squisita malinconia,
è mia, è vostra, è periferia.
PERIFERIA
Mi manchi,
e non poterselo dire.
Senza i tuoi fianchi ,
non riesco a dormire.
Ho gli occhi stanchi e mi sento morire.
Un grazie speciale va all’autore per la collaborazione,presto la recensione anche di un’altra sua raccolta “Vecchio circo Zanin”.
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