Medioevo. Il futuro è la porta, il passato è la chiave.

Oggi sono tornata con una nuova recensione e con una foto delle più incomprensibili di sempre, questa cosa della creatività mi sta sfuggendo di mano. Ecco di che libro parleremo oggi:

Ecco alcune delle caratteristiche del libro:

  • Titolo: MEDIOEVO. Il futuro è la porta, il passato è la chiave.
  • Autore: Elvio Ravasio
  • Casa editrice: Gribaudi
  • Codice ISBN: 9788863662993
  • Numero di pagine: 440
  • Prezzo: 16.90€

Ann è una giovane ragazza di vent’anni che viene strappata da casa sua con la violenza, ed imprigionata dall’esercito che la costringe anche ad assistere alla morte di sua madre, Rose.

Questo evento sconvolgerà l’equilibrio del distretto agricolo della città di Vertoria dove abitavano queste due donne che non hanno mai avuto problemi con i loro vicini, o più in generale con la giustizia; tutti inizieranno a chiedersi se possono ritenere di essere veramente al sicuro, oppure se ognuno di loro dovrebbe vivere nel terrore e nell’ansia continua di vedersi strappare ai propri cari.

Perché, quindi, proprio Ann? Perché l’ordine degli Antichi e quello dei Dieci, che sono al capo della direzione di Vectoria hanno paura della sua figura, potrebbe essere d’intralcio alla loro legislatura, ormai di secoli, per amministrare la città ed imporre il proprio dominio, pensiero, le proprie regole, a tutti i cittadini.

Questo avviene anche grazie allo sviluppo della biotecnologia e della tecnologia in generale, che nell’anno 2354 ha ormai reso possibile il controllo totale su i cittadini, sulle loro azioni e sulle loro menti. Addirittura si ha la possibilità di potenziare la mente umana e di rendere un individuo un “biocyborg”, nient’altro che circuiti elettronici e un po’ di carne umana, in grado di compiere azioni e di avere una potenza maggiore rispetto agli umani.

Rispetto a tutti gli umani sì, è vero, ma non rispetto ad Ann che dimostra di avere una grande forza e un grande potere magico, per troppi anni occultato per proteggerla dagli Antichi, che deve imparare a gestire, ma che le potrebbe permettere di vincere la battaglia per la lotta alla libertà che i distretti agricoli, come anche un po’ il resto del Paese, non hanno.

E’ come chiedere al cavallo perché è erbivoro. Nasciamo con le nostre capacità e impariamo a controllarle con il tempo. Avrei preferito altri doni, ma non si può cambiare la propria essenza. Un pesce non si arrampica su un albero.

Sono infatti tutti legati, Ann in carcere con una corda fisica, tutti gli altri da corde invisibili, all’ordine supremo che muove le corde, non molto sottili e che rendono tutti delle marionette.

Ormai la tecnologia ha sostituito l’uomo in quasi tutte le sue mansioni, ma la mancanza di libertà e il senso di paura che regna sugli abitanti è prorompente e necessiterà di un cambiamento, una rivoluzione.

A quante rivoluzioni abbiamo assistito nel corso della storia? Sicuramente molti spargimenti di sangue, cambiamenti ideologici ( e non sempre in positivo) e soprattutto uno sconvolgimento totale delle abitudini e del modo di vivere di tutti coloro che hanno vissuto quel periodo.

Dimostri coraggio, ma non è che un sostantivo a cui è difficile dare un reale significato. Ho visto uomini coraggiosi fondare imperi, combattere eserciti invincibili, superare ostacoli insormontabili in nome del coraggio e dell’onore. Ma li ho anche visti tremare come bambini impauriti di fronte al dolore. Ecco, questo è un sostantivo decisamente più interessante: dolore. La società dovrebbe essere fondata su differenti gradi di sofferenza, il limite che gli uomini dovrebbero imparare a superare non è il loro coraggio, ma il loro dolore: vero, crudo, invadente.

Il passato, in particolar modo la conoscenza e la dominanza degli eventi passati, ci consente di immergerci nel nostro futuro con degli occhi e con una consapevolezza diversi e per certi versi a volte migliori, il passato è la chiave per entrare nella porta del futuro.

Questo titolo mi ha colpita fin da subito, perché non esiste una verità più fondata e più importante di cui tutti dovremmo renderci conto. Il messaggio che vuole trasmetterci questo libro, aldilà del lato magico, è più reale di quanto si creda: come pensiamo che diventerà la nostra società, affiancata dallo sviluppo biotecnologico, tra qualche secolo? L’ambiente che ci circonda, il mare, il cielo e la natura in generale, quanto ne risentirà?

Attraverso i personaggi di Ann, di Tiran, di Ric e di tutti gli altri che hanno contribuito alla storia, vi renderete conto di quanto la nostra libertà sia un bene prezioso e di quanto conoscere la storia e le vicende del passato è fondamentale. Vi inviterà a riflettere e ad interrogarvi, ad entrare in empatia con i personaggi e ad essere completamente trasportati nel loro mondo.

A tal proposito volevo parlarvi anche delle splendide illustrazioni che troverete all’interno di questo libro, che contribuiranno a farvi immaginare ancora di più la città e i luoghi un po’ surreali in cui viene ambientata la vicenda. Ecco un esempio:

Lo stile della scrittura è fluido, leggero e molto scorrevole, soprattutto intrigante e sono certa che vi catturerà all’interno delle pagine di questo libro, vi provocherà un turbinio di emozioni e divorare le pagine diventerà una necessità. Luoghi e descrizioni dei personaggi sono molto dettagliati e ben curati, le vicende nonostante siano fantastiche (in parte) seguono un filo logico e “perfetto”, non riesco a trovare un termine che possa descriverlo meglio, geniale.

Spero che la mia recensione vi abbia incuriosito, vi assicuro che vale la pena leggere questo libro e accogliere un po’ del carattere di Ann nel vostro cuore. Un ringraziamento speciale va all’autore che mi ha permesso di leggere questo libro!

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Mi raccomando, se mai vi accorgeste di sentirvi legati con una corda ad una situazione per voi limitante e controproducente, cercate in voi stessi la forza per liberarvi, proprio come Ann.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

17 Risposte a “Medioevo. Il futuro è la porta, il passato è la chiave.”

  1. Una recensione dettagliata e profonda, si vede che hai davvero amato questo libro e che sei una persona attenta e sensibile. Bellissima anche la foto, mi piace molto la tua creatività, ti distingui da tutti gli altri. ❤️

    1. E’ un po’ quello che voglio fare, distinguermi dagli altri. Ed è molto bello che tu lo apprezzi così tanto, ti ringrazio di cuore. Questo libro l’ho amato e sentivo un forte impulso che mi spingeva a volerne parlare, subito, senza esitare. Spero il risultato ottenuto sia buono!

  2. Bellissimo sto libro ? non lo avevo mai visto aperto, avevo letto altre recensioni, ma non pensavo fosse così colorato

  3. La tua recensione mi ha molto incuriosita, la storia mi sembra interessante e particolare e l’inizio mi ha ricordato quello di un altro libro, in cui una donna viene bruciata sul rogo come strega perché considerata una minaccia e la figlia è costretta ad assistere alla condanna. La sua colpa era quella di saper leggere!

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