Linx di Luca Giribone – recensione

Vi fermate mai a pensare dove ci condurrà il progresso tecnologico tra molti secoli? Chi o cosa saremo? In Linx si parla di “Loro, gli Altri” che sono il frutto del desiderio di progresso tecnologico umano, che spesso non comprende quando e quanto è necessario fermarsi.

Linx
  • Titolo: Linx
  • Autore: Luca Giribone
  • Casa editrice: Europa Edizioni
  • Numero di pagine: 180 circa
  • Codice ISBN: 9791220100786
  • Prezzo: 13.90€ cartaceo, 9.49€ digitale
  • Link per saperne di più cliccando qui

Siamo in un futuro che sembra molto lontano, ma in realtà penso sia più vicino di quanto crediamo: gli umani vivono, in condizioni più o meno pessime, più o meno perfette, apparentemente come sempre, ma sono circondati da umanoidi, robot androidi che hanno le stesse caratteristiche degli umani, ma hanno dei chip nel cervello che non li rendono tali. Neanche i cyborg si rendono conto di esserlo, perché nel loro cervello vengono impiantati dei ricordi che fanno sembrare la loro vita reale, andando oltre gli anni che effettivamente potrebbe vivere serenamente un androide. Pertanto riuscire a riconoscerli è molto complesso, sono inseriti molto bene nella società e nella routine quotidiana di tutti, che ci si accorge di Loro quando è troppo tardi, quando sono nella fase di deplezione e possono essere pericolosi per la sicurezza umana.

Loro non sono come noi.

Loro, siamo noi.

Loro vogliono essere noi.

Linx ha perso tutto: l’amore della sua vita è stata uccisa da un cyborg in deplezione e l’ha portata via da lui, ha dovuto imparare a convivere con il vuoto lasciato dalla sua morte ( ma realmente è mai possibile riuscire a conviverci ? ) e per farlo ha deciso di porsi un obiettivo. Il suo obiettivo è ricercare e annientare cyborg in deplezione, potenzialmente pericolosi per l’uomo. Grazie a questo personaggio durante il corso della storia impariamo a cogliere i dettagli del mondo che lo circonda, tutte quelle piccolezze che o si danno per scontate o che nessuno nota: il dolore, l’incertezza, la solitudine, la paradossale mancanza di vita che si percepisce quando si è vivi. Con gli occhi di Linx noi affrontiamo la realtà che questo romanzo ci propone: un mondo futuro, dove ci saranno sempre e comunque gli stessi problemi che abbiamo ora ( malattie, condizioni igenico-sanitarie pessime, ma anche economiche ), ma dove ci sarà anche un altro grandissimo problema, ovvero la mancanza d’identità.

Ognuno di loro infatti vive non sapendo realmente cos’è ( o forse meglio dire chi è ? ), se un androide o un umano, se i suoi ricordi sono veri oppure no, se avrà il cibo e il denaro per riuscire a vivere; questa moltitudine di interrogativi apparentemente sono aspetti della vita che spesso vengono dati per scontati, ma il protagonista varie volte si sofferma a riflettervi: si hanno dei ricordi, quindi ci si considera umani, ma come possiamo essere sicuri di esserlo nel momento in cui i nostri ricordi possono essere facilmente inseriti e manipolati da altre persone?

Durante il corso del romanzo non leggiamo solo della storia di Linx, ma soprattutto della società di quel periodo, anche con degli inserimenti di alcune registrazioni proibite, le H3475 attraverso cui il lettore riesce a comprendere come si è arrivati a tal punto, a tal progresso e a convivere con Loro, gli Altri e quasi a omologarsi con essi, che in principio non sarebbero dovuti essere altro che degli “aiutanti” per l’uomo, nelle sue faccende o nella sua vita. Il desiderio di ricchezza, di avidità e di pigrizia potrebbero portare anche a questo quasi annullamento di umanità.

D’altronde, sappiamo che le macchine e poi successivamente i robot, sono nati per aiutare l’uomo a svolgere delle mansioni, per incrementare il ritmo che un umano avrebbe potuto tenere mediamente, alcuni robot sono nati addirittura per far compagnia agli uomini stessi, ma non hanno mai provato dei sentimenti, almeno non fino ad oggi. In Linx invece sì, a tratti potremmo dire che sembrano più umani degli umani stessi.

I robot non sono altro che uno sfogo della sete di potere, di grandezza che l’uomo stesso prova e di cui non può fare a meno: l’uomo avverte il desiderio di creare, di farlo con uno scopo preciso e di farlo in grande, ma c’è un filo sottile che separa delle creazioni dall’essere utili e positive all’essere dannose per l’uomo, e spesso questo filo viene infranto e la situazione sfugge di mano.

Linx è il personaggio chiave per comprendere tutto il romanzo e il messaggio che l’autore intende comunicare, ma attorno a lui ruoterà anche la storia e l’azione stessa di molti altri personaggi: Asia ( la sua fidanzata morta ) ne è un esempio, perché il suo ricordo e il suo pensiero lo condizioneranno molto, ma anche Angela e il dottor Heb saranno importanti per lui, soprattutto i dialoghi e la loro storia.

Lo stile narrativo dell’autore lo definirei unico e coinvolgente: dalle prime righe il lettore si sente profondamente coinvolto dalla realtà che vive Linx, dalla società e dai problemi che la costituiscono, così si è portati a desiderare di conoscerne sempre di più, di scoprire sempre di più sulla storia e su come si concluderà: il tutto, infatti, dura 24 ore e ogni capitolo è scandito dall’ora in cui avviene. Questo conferisce alla storia un ritmo incalzante, che permette al lettore di proseguire la lettura senza alcun impedimento o ostacolo: nel giro di un paio d’ore si ci ritrova alla conclusione della storia, senza saper come, rimanendo a bocca aperta per il lessico accurato usato dall’autore e le varie scelte che compie durante il corso del romanzo. Capitoli brevi, che rendono ancora più fluida la narrazione.

E’ un romanzo ricco di spunti riflessivi, come accennavo prima appunto quello sulla sete di potere che guida l’uomo nella sua ricerca ed evoluzione scientifica-tecnologica e molto spesso lo rende “schiavo” di tale sentimento; ma si riflette anche molto sul vuoto che crea la morte nel cuore di chi rimane, nella sua vita e nella sua quotidianità, è un aspetto che si affronta non solo con il personaggio di Linx, ma anche con Angela. Ci invita a riflettere anche molto sul denaro, che oserei definire il denaro “dei pochi”, perché sempre più gente si arricchisce a discapito di moltissima gente che sempre di più è costretta a lottare duramente per poter sopravvivere.

Sicuramente è un romanzo con vari livelli di lettura, quindi è da leggere e da rileggere fino a quando non si avverte la sensazione di averlo interiorizzato al meglio. Personalmente sono stata conquistata dallo stile particolare dell’autore e dalla storia, che ho trovato interessantissima e mai banale: è stato bello leggere in Linx, un distopico ambientato nel futuro, molto di quello che siamo anche oggi, di quello che dovremmo o non dovremmo essere. La narrazione in prima persona lo rende molto reale.

Sull’autore:

Luca Giribone nasce a Torino nel 1975. Sin da giovanissimo collabora per alcuni anni con La Stampa di Savona, entrando a far parte della redazione dell’inserto giovanile “Il Menabò”. Gli studi e gli interessi per il mondo della comunicazione di massa lo portano a Milano, dove lavora inizialmente in agenzie di pubblicità come copywriter e successivamente in diverse aziende in qualità di marketing manager e key account manager, senza mai abbandonare la passione per la lettura e la scrittura. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo, New York 1941. Forse e nel 2018 Tryte.

Ringrazio l’autore per la collaborazione.

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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