La moglie silenziosa di Karin Slaughter

Prima di partire con la recensione, vi avviso che questo libro non è adatto a tutti: è un libro molto forte e cruento, tagliente e diretto, in alcune parti non è stato semplice leggerlo e proseguire, andare avanti, perché la storia che racconta è una storia molto importante. La moglie silenziosa di Karin Slaughter non è un libro per tutti, ma è un libro che dovrebbero leggere tutti.

La moglie silenziosa recensione
  • Titolo: La moglie silenziosa
  • Autrice: Karin Slaughter
  • Casa editrice: Harper Collins Italia
  • Tradotto da: Adria Tissoni
  • Numero di pagine: 530 circa
  • Codice ISBN: 9788869057229
  • Prezzo: 19.00€ cartaceo, 9.99€ ebook
  • Link per saperne di più qui

( prima di questo romanzo l’autrice aveva già scritto sulla storia dei protagonisti Sara e Will, quindi questo libro non è da considerarsi distinto dalla loro storia principale.)

E’ una mattina apparentemente come un’altra, quando Will Trent viene convocato per indagare riguardo la morte di un detenuto in un clima di rivolta in un carcere che non ha nulla di speciale, tranne per il fatto che un suo detenuto ha delle informazioni molto importanti per la GBI: Daryl Nesbitt vuole la giustizia, non vuole più essere incriminato per delle uccisioni avvenute pre e durante il suo periodo di reclusione.

La comparsa di queste accuse di malfunzionamento della giustizia e soprattutto di corruzione da parte della polizia ( che generalmente dovrebbe proteggere i cittadini ), solleverà un caso e riporterà alla luce tanti fantasmi del passo. Il poliziotto che fece incriminare Nesbitt è proprio l’ex marito (defunto) di Sara, la compagna di Will, con la quale vorrebbe sposarsi.

Il passato si sa, quando torna a bussare alle nostre porte non ci fa mai piacere, ma pensate quando con il passato e un intreccio complesso del presente emergono nuovi dettagli circa delle aggressioni e delle morti che erano semplicemente state catalogate come “incidenti”? Will e la sua partner lavorativa Faith, insieme a tutta la squadra del GBI inizieranno ad indagare al riguardo e a porsi sempre più interrogativi, nel tentare di risolvere un rompicapo senza apparentemente prove certe, collegamenti, o testimoni.

Fondamentale per lo sviluppo di questo caso e per la sua risoluzione sarà il contributo di Sara, medico legale attualmente, che collaborò anche nelle indagini precedenti, sempre in modo attento e scrupoloso, sempre sospettando qualcosa, ma purtroppo non era in possesso di prove sufficienti per indagare oltre, al tempo, e in più di questi crimini era stato accusato e incarcerato Nesbitt, anche senza alcuna prova concreta.

Insomma, un capitolo chiuso della vita di molti verrà riaperto e sarà molto doloroso, perché la storia che nascondono queste scomparse non è semplice da raccontare e da affrontare: è una storia di una violenza inaudita, che non distrugge soltanto le vittime togliendo loro la vita, ma la distrugge moralmente alle poche vittime che riescono a sopravvivere.

Solo pochi saranno gli elementi in comune a tutte le vittime, ma quello fondamentale che le unirà tutte è sicuramente il fatto che vegano ritrovate in un bosco, quasi come se tutto fosse un semplice incidente, un puro caso. Ricostruire i tasselli della storia di ognuna non sarà semplice, cercare le varie connessioni, ma le figure di Will e Sara, della loro squadra tutta, saranno formidabili in questo.

La moglie silenziosa è un thriller che ha tantissimo da offrire, soprattutto se lo si osserva da una molteplicità di punti di vista; i principali, sicuramente, sono quelli che risaltano subito all’occhio del lettore: lo stile dell’autrice, il ritmo incalzante, misterioso e a tratti angosciante dei fatti l’ha resa una lettura non semplice, ma sicuramente un capolavoro da leggere, con lo spirito di chi sa già che i temi trattati saranno difficili.

Un altro punto di vista dal quale il lettore può leggere e analizzare questo romanzo è quello dell’empatizzare con le storie: ogni personaggio, infatti, non è lasciato al caso e la storia che ci racconterà sarà uno dei tanti tasselli del puzzle al quale l’autrice Karin Slaughter ha dato vita; sono storie per lo più complesse, piene di mancanze e di dolore, ma sono anche storie di forza e di vita, di coraggio e di rinascita, perché di fronte al dolore si tratta solo di compiere una scelta: crogiolarsi nel proprio dolore, o provare a renderlo costrittivo, un punto di forza da cui partire, anche se le vittime di stupro o di gravi traumi, saranno segnate a vita.

La moglie silenziosa sarà una lettura senza dubbio dolorosa e pesante, per questo prima anticipavo che non è per tutti, ma andrebbe letta da tutti perché entra nell’animo della violenza, delle vittime che, oltre ad essere vittime del proprio aggressore, diventano vittime del proprio dolore; ci invita a riflettere, ci racconta con uno stile crudo, diretto, quanto questo sia doloroso e quanto cambia la vita di ogni vittima.

Aldilà del lato legato a queste riflessioni, offre anche tantissimi altri spunti sulle relazioni personali, tra partener e tra colleghi: il rapporto tra Will e Sara mi ha portata a riflettere su quanto sia semplice, molte volte, trascurare delle piccolezze in un rapporto che poi diventano grandi e quasi ingestibili; il rapporto tra Will e Faith mi ha fatto capire che tra colleghi si può diventare anche colleghi di vita, consiglieri e ascoltatori; il rapporto di Sara con qualcosa che fa ancora più male di una persona: il suo passato.

Ne approfitto per aprire una parentesi e specificare che in questo romanzo si alterneranno dei periodi del passato ( quindi di aggressioni passate ) e le indagini che si svolgono nel presente, in modo che tutti i fili, tutte le supposizioni, vadano a coincidere fino ad arrivare alla conclusione finale che vi lascerà letteralmente a bocca aperta: spesso, le persone peggiori sono proprio quelle da cui non ce lo aspetteremmo mai.

Uno stile particolare, ma unico, che mi ha rapita e mi ha fatto amare questo romanzo, pur rimanendo addolorata per i temi trattati, ma viene sviluppato davvero bene e l’autrice è bravissima a tessere una trama verosimile, dove tutto si incastri alla perfezione e niente ci faccia storcere il naso per una piccola inesattezza. Ben curate anche l’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi che rimangono coerenti per tutta la storia, che ci viene raccontata attraverso un lessico semplice, ma ricercato e soprattutto molto dettagliato dal punto di vista medico.

Non gli aveva detto subito della violenza perché aspettava il momento giusto. Tempo dopo si era resa conto che non ci sarebbe stato un momento giusto. La cosa in particolare da cui Jeffrey era più attratto, quella che Sara possedeva più di quasi tutte le altre, era la forza. Non poteva raccontagli che era stata distrutta, che aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni, che era stata una vittima.

Sull’autrice:

Karin Slaughter è nata il 1971, ha scritto ben 18 romanzi che sono stati tradotti in moltissime lingue e apprezzati da un vasto gruppo di lettori. Ha fondato un’associazione senza scopo di lucro che si batte per sostenere le biblioteche degli Stati Uniti. La moglie silenziosa è il suo primo romanzo che leggo.

Ringrazio la casa editrice per la collaborazione, per ulteriori collaborazioni le trovate qui

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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