L’estate che cambiò tutto di Beth Lewis

L’estate che cambiò tutto in apparenza potrebbe sembrare un giallo/thriller come un altro, ma aldilà della suspense e dell’indagine, questo libro ci offre tantissimo altro: ci parla di famiglia e di violenza, di problemi adolescenziali, di coraggio, di botte prese dalla vita e dai propri familiari, di abuso di alcol, ma si parla anche di amicizia e amore, due fondamenti di questa lettura, dalle prime righe alle ultime.

L'estate che cambiò tutto

E’ una giornata calda e afosa, come tante altre, quella dell’estate del 1971, quando quattro vite di giovani ragazzi vengono sconvolte per sempre: John, Jenny, Rudy e Gloria trovano il corpo di una ragazza morta nella zona che loro stessi erano soliti frequentare quotidianamente.

Non sapendo come reagire o cosa fare scelgono la via del silenzio, ma questo aggraverà la loro situazione, perché in molti inizieranno a sospettare di loro e in un piccolo paesino come quello di Larson, le voci girano in fretta e non scompaiono con altrettanta facilità.

“Facile” è un termine che purtroppo non ha mai fatto parte della vita di questi giovani ragazzi: Rudy con un padre delinquente e violento, che non fa altro che riempirlo di botte, Jenny e John con una madre che cambia uomo molto spesso, che spesso è ubriaca e violenta, nei modi e soprattutto nelle parole, che molto spesso possono ferire più di uno schiaffo…; Gloria con un padre sempre impegnato, cresciuta dalla loro domestica…

Ogni ragazzo, insomma, ha alle sue spalle un passato e una storia sicuramente molto difficili e L’estate che cambiò tutto non fece altro che aggiungersi alla lunga lista delle difficoltà a cui dover far fronte: chi avranno accanto durante questo percorso? Sicuramente ci saranno gli uni per gli altri, d’altronde solo loro conoscono la verità e come sono andate realmente le cose, solo loro conoscono bene la vita degli altri ragazzi e non la giudicherebbero mai, ma qualcosa li allontanerà, qualcosa di silenzioso e invisibile.

Decideranno, però, di provare a scoprire qualcosa in più riguardo la morte di quella ragazza, caso ben presto archiviato dalle autorità locali ma che rimarrà ben impresso nelle menti dei ragazzi, che scopriranno molte cose che sconvolgeranno ancor di più la loro vita e soprattutto quella delle persone attorno a loro.

Un ruolo fondamentale lo giocheranno anche gli adulti in questa storia: alcuni di loro indosseranno molte maschere, ma alla fine la loro natura verrà rivelata lo stesso, mentre molti altri saranno semplicemente degli adulti che non possono essere definiti tali e che a causa di questo motivo, costringeranno i propri figli ad esserlo per loro.

L’estate che cambiò tutto non è soltanto un semplice thriller legato alla morte di quella giovane ragazza, ma è un thriller legato ai segreti, alle parole taciute e a quelle urlate con troppa violenza, ai problemi familiari e ai problemi comunitari, che influenzano la vita di tutti.

Questo thriller che vi sto presentando non è sicuramente un libro leggero da leggere, perché chiede di essere ascoltato e compreso al meglio, fino alla fine, che vi sconvolgerà.

In questo thriller possiamo osservare di quanto sia fragile e forte contemporaneamente l’animo umano, di quanto molto spesso sia più semplice vivere in un’illusione, ma poi l’impatto violento con la realtà, di cui prima o dopo ci si rende conto, sarà molto forte e molto distruttivo.

L’inizio in medias res contribuisce a creare un alone di mistero attorno alla storia: confusione, confessioni, vestiti macchiati di sangue. Quando e perché questo è successo? Chi è il protagonista delle prime pagine?

Lo stile molto particolare, la tensione perenne che il lettore percepisce, renderanno molto scorrevole e accattivante la lettura, che non risulterà mai noiosa o scontata; geniale la scelta da parte dell’autrice di renderci lettori “conoscenti” di ciò che accade, di ogni personaggio coinvolto e in particolar modo di condurci con semplicità e con degli indizi alla verità, che molto spesso i protagonisti stessi si rifiuteranno di accettare.

Altro punto a favore di questo romanzo è la caratterizzazione dei personaggi: ognuno di essi appare fin da subito ben strutturato e soprattutto particolare, diverso dagli altri, man mano il lettore imparerà a conoscerli meglio ed entrerà facilmente in empatia con le loro storie.

Storie, come dicevo prima, molto difficile e complesse, ma che verranno ben articolate, in modo che il lettore possa comprenderle al meglio e analizzarle per certi versi, in modo che il lettore possa capire il perché di molte azioni da parte dei protagonisti.

Ben curate anche le descrizioni di luoghi ed eventi, che aiutano il lettore a calarsi nella perfetta ambientazione della piccola cittadina Americana di campagna, con tutti i suoi segreti e tutte le sue evidenze, con tutti i suoi silenzi e tutte le urla disperate di notte, con tutti i suoni degli schiaffi dati sul viso e sul corpo di un bambino e tutte le lacrime versate, tutta la paura.

Il linguaggio non è complesso, ma non è sicuramente banale, anzi in alcuni punti mi è sembrato per certi versi ricercato, come e l’autrice stessa stesse cercando le parole adatte per descrivere una situazione simile.

L’estate che cambiò tutto non è uno di quei romanzi semplici da leggere per via dei temi trattati, perché ogni protagonista silenziosamente, attraverso la penna di Beth Lewis, chiederà di essere ascoltato.

Guardammo le fiamme divorare il granoturco. Non potevamo sapere quanto mi fossi sbagliato con quelle parole. Il campo ovest divenne acido e i semi non attecchirono. Larson cercò di trascinarsi fuori dalla crisi, ma un pugno di uomini voleva tenerla giù, lasciarla disperata, e ci riuscì molto bene.

Un romanzo sicuramente non adatto a tutto il pubblico di lettori, ma che mi sento di consigliare davvero a tutti, per poter comprendere più a fondo la mente umana e in particolar modo le nostre reazioni.

Un ringraziamento speciale va alla casa editrice per avermi dato l’opportunità di leggere questo libro, trovate le collaborazioni qui: https://lalettrice.altervista.org/tag/la-corte-editore/

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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