Intervista all’autore. Massimo Piccolo!

Ciao a tutti lettori, come state passando questi giorni? Per tenervi compagnia oggi vi propongo un’altra intervista, con un autore molto disponibile e gentile! Intervista che si basa sul suo libro “LAYLA” del quale vedrete presto la recensione! Ecco il libro:

1. Come ti sei appassionato alla scrittura?
Hai presente quando da bambino guardi un film, ascolti una fiaba o leggi un libro? Bene. Fin da allora ho provato un trasporto fortissimo verso quello strano incanto del tempo che iniziava a battere con un ritmo diverso. Ho sempre visto chi sapeva raccontare una storia come un mago capace di incantare o, meglio ancora, sedurre. Pensa alla storia del pifferaio magico, racconta di un musicista che incanta e seduce chiunque suonando ma, in realtà, c’è qualcuno, un po’ in disparte, che sta “portando con sé” (se-ducendo) sia il pifferaio che te. Io ho sempre voluto essere quel tipo lì, quello un po’ in disparte…

2. Come ti è nata l’idea per scrivere “Layla”?
Layla è una di quelle ragazze delle quali non puoi non innamorartene almeno un po’. Mi si è affacciata nella mente prima in punta di piedi, poi diventando un’ossessione, infine un’esigenza improcrastinabile, un’urgenza da soddisfare al più presto. Anche se ci ho messo tre anni per poterla “incatenare” ben bene nella sua storia.

3. Ti affascinano gli eventi paranormali, o comunque particolarmente strani. Da cosa nasce questa
passione, se così possiamo definirla?

Non c’è nulla che può mostrarti il lato più umano e reale delle persone di quando queste si trovano in situazioni “straordinarie”, fuori dall’ordinario. La giornalista che ha scritto la recensione di Layla per Il Mattino – Ida Palisi – per parlarne, ha addirittura scomodato dei geni come Stanley Kubrick e Stephen King, due autori che, con il pretesto dello straordinario hanno raccontato pagine di straordinaria analisi sull’essere umano.

4. Hai deciso di ambientare il romanzo “Layla” a Napoli: perché? Solo perché si trova nella tua zona?
Napoli, in Layla, non è solo location ma diventa uno dei protagonisti per il carico di storia e arte che porta in dote. E poi, non ti nascondo, volevo che i lettori potessero scoprire una Napoli che, per quanto assolutamente maggioritaria, viene quasi sempre cancellata da quella molto più folkloristica e vendibile alla “gomorra”, per intenderci. Anzi, piacerebbe molto a me sapere, una volta che avrai letto il libro, quanto di questa Napoli “normale” con ragazzi “normali” conoscessi già.

5. È difficile la vita da autore? Quanto ritieni importante per te la scrittura?
È difficile la vita per un pescespada o per un falco? Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro, ma se sei un autore, un pescespada o un falco, non ti è possibile rispondere se sia difficile o no, visto che l’alternativa non potrebbe esserci. Scrivere non è quello che faccio ma è quello che sono. Non dover più scrivere significherebbe, per me, semplicemente non essere.

E’ stato un piacere collaborare con questo autore, vi lascio il link del suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/macxpi/?hl=it

A presto con la recensione di questo libro! Potete trovarmi su Instagram qua: @la_lettrice_ • Foto e video di Instagram

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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