interventi riguardo la giornata contro la violenza sulla donna 2

Prosegue questo primo capitolo della rubrica I can’t breathe, questa volta con gli interventi riguardo la giornata contro la violenza sulle donne delle persone che mi seguono e che hanno letto il mio articolo. Dato che gli interventi sono stati molti verranno divisi in più parti, oggi altri 7.

Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, credo sia importante ogni tanto fermarsi a riflettere su determinati argomenti, bisogna farlo ogni giorno va da sé, ma oggi facciamolo tutti insieme.
Mi intristisce leggere i dati, nei primi 10 mesi del 2020 nel nostro paese 91 donne sono state uccise, una ogni 3 giorni, a nord e sud, in famiglia o in coppia, le donne vengono ancora spregevolmente uccise.
Intristisce leggere i fatti di cronaca di questi giorni, la maestra di Torino, la ragazza stuprata per tutta la notte dal noto imprenditore, gli editoriali di presunti uomini di mondo che si riferiscono a uno stupro come “un accanimento sulla passera”. Parlo di tristezza perché sono inerme e disarmata di fronte a questo orrore, non ho strumenti per combatterlo, posso solo quotidianamente fare nel mio piccolo qualcosa per aiutare chi è in difficoltà, non girarmi dall’altra parte, non ridere alle battute misogine, non piegarmi mai a nessun gioco di potere che vorrebbe mettermi all’angolo perché sono una donna.
È per questo che il mio desiderio è che questa lotta diventi una lotta universale, delle donne, degli uomini, delle persone fortunate e di quelle meno, tutti devono ora dire forte da che parte stanno. Tutte le lotte civili devono essere lotte universali, solo allora io credo che qualcosa potrà cambiare per noi, e per chi verrà dopo di noi.
❤️

Ci consigliano il titolo di Lolita , Perché tratta la violenza, l’abuso di una minore per mano di un vecchio disturbato! È un libro spaventoso, ma assolutamente da leggere.

Il libro che ho scelto è “L’amore molesto”, un romanzo di Elena Ferrante, precisamente il primo che ha scritto, all’età di 25 anni.
La storia è ambientata a Napoli e ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, la protagonista del libro.
Tutto comincia quando Amalia muore misteriosamente e così Delia indaga sulla causa della sua morte, dovuta probabilmente al suo amante che nel romanzo prende il nome di Caserta.
Ho scelto di parlarti di questo romanzo perché uno dei temi principali che affronta è proprio la violenza. Man mano che Delia raccoglie prove e indizi sulla morte di sua madre, ripercorre i momenti in cui il marito di Amalia, nonché suo padre, abusava di lei, la controllava, la ossessionava, e si comportava allo stesso modo con Delia.

Delia e Amalia sono due donne vittime di violenza e soprusi, e mentre una è morta e non ce l’ha fatta, l’altra è viva ma sola al mondo, e la Ferrante, come sempre, è bravissima ad evidenziare questa sua solitudine.

Alcune scene vengono narrate in maniera molto esplicita, altre invece sono ripercorse solo nella mente di Delia, ma hanno la capacità di toccarti fino in fondo e di farti immedesimare addirittura nella protagonista. Lo consiglio assolutamente, così come ogni singolo romanzo della Ferrante♥️ 

Ci consiglia due poesie: A tutte le donne di Alda Merini e La prefazione di Alice nel paese delle Meraviglie di Lella Costa.

A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso

sei un granello di colpa

anche agli occhi di Dio

malgrado le tue sante guerre

per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza

e rimane uno scheletro d’amore

che però grida ancora vendetta

e soltanto tu riesci

ancora a piangere,

poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,

poi ti volti e non sai ancora dire

e taci meravigliata

e allora diventi grande come la terra

e innalzi il tuo canto d’amore.

A tutte le donne, Alda Merini.

O troppo alta, o troppo bassa,
le dici magra, si sente grassa,
son tutte bionde, lei è corvina,
vanno le brune, diventa albina.

Troppo educata! piaccion volgari!
Troppo scosciata per le comari!
Sei troppo colta e preparata,
intelligente e qualificata,
il maschio è fragile, non lo umiliare,
se sei più brava non lo ostentare!

Sei solo bella ma non sai far niente,
guarda che oggi l’uomo è esigente,
l’aspetto fisico più non gli basta,
cita Alberoni e butta la pasta.

Troppi labbroni, non vanno più!
Troppo quel seno, buttalo giù!
Sbianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna!

L’estate prossima, con il cotone
tornan di moda i fianchi a pallone,
ma per l’inverno, la moda detta,
ci voglion forme da scolaretta.

Piedi piccini, occhi cangianti,
seni minuscoli, anzi, giganti!

Alice assaggia, pilucca, tracanna,
prima è due metri poi è una spanna

Alice pensa, poi si arrabatta,
niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora,
ma non si arrende, ci prova ancora.

Alice piange, trangugia, digiuna,
è tutte noi,
è se stessa, è nessuna.

prefazione a Alice nel Paese delle meraviglie, Lella Costa

Ci consiglia anche un libro che documenta le condizioni femminili in Africa, intitolato “Le mille e un’aurora” di Fariha Zimari.

Anche lei ci consiglia la poesia “A tutte le donne” di Alda Merini.

Perché parlare di violenza sulle donne quando si può parlare di violenza?
In un periodo storico con così tanti movimenti a difesa delle minoranze sembra che le masse abbiano torto a prescindere. Non è così. In quasi ogni articolo di questo tipo vengono sempre e giustamente fatte le dovute premesse (“non tutti gli uomini sono così” “anche alcuni uomini subiscono violenze”), ma di fatto il tema non viene mai generalizzato. Nella giornata contro la violenza sulle donne parliamo di violenza sulle donne, nella giornata contro l’omotransfobia parliamo di quanto siano importanti i diritti delle persone che hanno un particolare orientamento sessuale. Ma perché non generalizziamo mai? Perché non ci consideriamo umani? Perché non condanniamo la violenza di una PERSONA, indipendentemente dal contesto?
Penso che ormai un po’ tutti sappiano che, per quanto servano a ricordare, le giornate mondiali sono tantissime e hanno tutte una funzione prettamente economica. Tutte queste giornate mondiali, tutti questi eventi dovrebbero sensibilizzare e favorire una società più unita, più civile, forse inarrivabile, ma di fatto creano ancora più divisioni che scaturiscono delle faide tra masse e minoranze e a volte tra minoranze stesse. Why don’t we consider ourselves human?

Ringrazio tutte le persone che hanno aderito all’iniziativa e hanno partecipato con i loro interventi riguardo la violenza sulle donne, ieri è stato pubblicato un articolo con altri interventi simili, mentre poi martedì uscirà un articolo anonimo dedicato alle testimonianze che tre ragazze hanno deciso di affidarmi. GRAZIE.

Penso che interventi di questo tipo siano fondamentali perché aprono le porte al confronto e allo scambio sano di opinioni: se volete mandare ancora degli interventi potete contattarmi su Instagram, lasciare un commento qui sul blog o inviare una mail all’indirizzo lovereading56@gmail.com

Potete seguire la rubrica da questo link: https://lalettrice.altervista.org/lalettrice.altervista.org/categorie/i-cant-breathe/

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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