Il segno di Nora – recensione

Il segno di Nora è un libricino profondo e intimo che ci racconta una storia forte, da brividi perché parla a nome di molte donne.

Il segno di Nora
  • Titolo: Il segno di Nora
  • Autrice: Costanza Ghezzi
  • Casa editrice: Bibi Book
  • Numero di pagine: 160 circa
  • Codice ISBN: 9788899895549
  • Prezzo: 12.00€ cartaceo, 1.99€ e-book
  • Link per saperne di più cliccando qui

Nora è una donna, una figlia, una nuora, una madre: Nora è tante cose, ci sarebbero un’infinità di aggettivi per descriverla, fisicamente e caratterialmente, ma l’unica certezza che possiamo avere leggendo questo romanzo è che Nora non è una donna amata da suo marito Carlo, ormai ex. Lo dimostrano i segni sul suo corpo, quei lividi ostentati e costantemente nascosti agli occhi della gente curiosa e indiscreta, a quelli dei suoi figli e forse anche ai suoi occhi stessi.

Giocano a rincorrersi, come il gatto e il topo, a darsi la caccia, ad allontanarsi per poi cercarsi di nuovo, è una dipendenza e un bisogno reciproco, ma ha significati molto diversi per loro due: per Carlo tornare con Nora equivale ad avere qualcuno pronto a sottostare alle sue regole, a soddisfarlo e acconsentire a tutte le sue richieste, di qualsiasi genere; per Nora invece trascorrere del tempo con Carlo significa tentare il tutto e per tutto pur di ricevere un po’ d’amore da parte sua, pur di averlo un po’ solo per sé e pover vivere quel sogno idilliaco che insieme non hanno invece mai vissuto.

La loro relazione, se così possiamo definirla, è il perfetto esempio di relazione tossica dalla quale bisognerebbe stare lontani anni luce, ma nella quale molte donne e molti uomini anche sono costretti a restare per via del loop infinito che si crea una volta dentro questo circolo vizioso: la storia di Nora è la storia di tantissime vittime di violenza, fisica e psicologica da parte di persone dalle quali loro vorrebbero solo amore. Molto spesso passa il messaggio che questo sia “amore malato”, ma ci dimentichiamo che qualsiasi cosa ci faccia del male, ci distrugga e ci renda solo degli spettatori nella nostra vita NON può essere definito amore. Il segno di Nora attraverso il racconto in terza persona delle vicende e delle emozioni di questa donna ci dà una visione chiara, semplice e oggettiva della storia, pur mantenendo una profonda connessione e un’intimità con le emozioni di cui leggiamo e gli eventi che si susseguono, non facili da raccontare o da leggere.

La fissavano anche gli alberi, e i fili d’erba secchi a metà. Sentiva il freddo del cosmo dentro la pelle. Le stava sfuggendo tutto, significante e significato, non era presente alla sua vita da un pezzo.

E’ un piccolo libricino, ma al suo interno vi sono racchiuse molte di quelle verità che spesso fatichiamo a riconoscere e ad accettare: di fronte alla violenza siamo impreparati e non sappiamo come reagire, c’è ancora addirittura chi pensa che un supporto psicologico sia una cosa da “malati di testa”, “lavaggio del cervello” e così via.

Quello che mi preoccupa è che al mondo c’è moltissima disinformazione e penso che sia anche per questo che moltissime vittime non riescono a riconoscere prima i segni che porteranno alla violenza: narcisismo, misoginia, Sindrome di Stoccolma, dipendenza e abuso psicologico sono degli argomenti di cui si sa pochissimo, ma che catturano le loro vittime rinchiudendole in una prigione molto spesso mentale, che le rincorrono come si fa con le proprie prede, come fa Carlo con Nora attraverso i suoi insulti, le sue limitazioni e tutte le volte che ha percosso il corpo di Nora macchiandolo di un colore che non è il semplice rosa carne. Il segno di Nora non è un qualcosa di visibile agli occhi degli altri, neanche se la si vedesse tutta nuda, ma è un qualcosa che ha profondamente marcato l’anima di una donna che non desiderava altro se non un po’ d’amore.

Lo stile dell’autrice è profondo, semplice e tagliente allo stesso tempo, perché ci rivela una storia vera, senza troppi giri di parole, in modo diretto e utilizzando un lessico semplice e facilmente comprensibile a chiunque voglia cimentarsi nella lettura di questo romanzo e ascoltare la storia di Nora e Carlo, della dipendenza sessuale e psicologica che è l’unica cosa che ancora li unisce. L’autrice alterna tra di loro scene nel presente e flashback, in questo modo al lettore sembra quasi di percorrere un viaggio all’interno della relazione malata di questi due personaggi, in modo da poterla comprendere al meglio e osservare tutte le “fasi” che si vivono. Nonostante la storia sia molto difficile, l’autrice ha reso il tutto molto scorrevole da leggere anche grazie alle descrizioni sui luoghi che a volte ha inserito e che contribuiscono a creare un’ottima ambientazione per le vicende.

Un romanzo che tutti dovremmo leggere, comprendere e interiorizzare al meglio, perché la storia di Nora ci chiede urlando silenziosamente di essere ascoltata.

Ma non è successo niente, i lividi si fanno viola verdi gialli, poi spariscono. Nora indossa occhiali da sole. Dopo una settimana è tutto scomparso.

Il romanzo tratta di una tematica a me molto cara, di cui avevo già ampliamente parlato sul mio profilo Instagram e sul mio blog con il mio piccolo progetto sull’attualità, per scoprire di cosa si tratta cliccare qui

Sull’autrice:

Costanza Ghezzi, editor e autrice, è titolare dell’Agenzia letteraria Thalia. Vive in provincia di Grosseto. Il segno di Nora è la sua pubblicazione del Marzo 2021.

Ne approfitto per ringraziarla di cuore per aver deciso di porre nelle mie mani una storia preziosa e importante come questa.

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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