Il mio cuore ti sta aspettando – recensione

Se lo stile di questo formidabile duo scrittorio mi aveva affascinata con il primo romanzo, questo secondo capitolo mi ha toccato a fondo il cuore, ci ha scavato dentro e mi ha fatto rivivere delle emozioni forti, speciali, alcune dolorose, altre felici; Il mio cuore ti sta aspettando ha questo grande potere.

Il mio cuore ti sta aspettando
  • Titolo: Il mio cuore ti sta aspettando
  • Autrici: Irene Stasi e Luana Papa
  • Casa editrice: New-Book edizioni
  • Numero di pagine: 350 circa
  • Codice ISBN: 9788831294065
  • Prezzo: 18.00€ cartaceo, 9.99€ e-book
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Per leggere la recensione sul romanzo che precede Il mio cuore ti sto aspettando, clicca qui.

Cercherò di evitare di parlare della trama in modo diretto in quanto questo romanzo è il sequel del romanzo precedente e potrei fare degli spoiler, per cui mi concentrerò molto sui personaggi, su tutto quello che sono stati in grado di trasmettermi, scuotendomi con forza l’anima e il cuore.

Sara Fontana e Leonardo Marchese sono due ragazzi di cui ho già parlato largamente nella recensione precedente, ma in questo romanzo riusciremo ad andare più a fondo e a comprenderli intimamente, entrando in sintonia con la storia e con i sentimenti di entrambi; la storia però non ruoterà solo attorno alle vicende di questi due personaggi, ma verrà dato anche largo spazio alle storie dei loro amici ( Karol, Dimitri, Nic ) e questo aspetto renderà la storia sempre più interessante e variegata.

La prima differenza che ho notato tra i due volumi è che in questo si percepiscono sulla propria pelle i sentimenti dei protagonisti, dei personaggi e si interiorizza la loro storia, le loro gioie e le loro disgrazie: ogni personaggio infatti ha una storia complessa, con un passato spesso non semplice con cui si deve convivere anche nel presente, infatti il passato non è mai passato perché ci rende le persone che siamo oggi.

Quello che Leo ha dovuto affrontare con la sua malattia, sin da piccolo, lo ha reso la persona che è oggi, con tutte le sue cicatrici e tutte le cose che avrebbe voluto vivere, ma non ha potuto, con tutte le esperienze che gli sono state negate in parte dalla sua malattia e in parte dallo stato di apprensione dei suoi cari con cui ha dovuto convivere. Per non parlare del senso di vuoto che si prova quando si viene abbandonati in momenti delicati del genere: questi sono eventi che ci segnano per sempre, e se da un lato Leonardo Marchese ha delle cicatrici dovute alla moltitudine di operazioni chirurgiche che ha subito, dall’altro lato è pieno di cicatrici dell’anima, sono le più nascoste e le più dolorose. Convivere con tutto questo non è sicuramente semplice, come non lo sarà legarsi a Sara con la paura di poterla distruggere con la sua assenza, in un futuro più o meno prossimo, con la paura che stando con lei l’avrebbe sommersa di preoccupazioni e problemi, e non l’avrebbe resa felice.

D’altro canto Sara Fontana è una ragazza molto fragile, con un passato profondamente segnato da eventi molto dolorosi, ma è stato tra i personaggi più forti e coraggiosi di questo romanzo: affronta la vita, qualsiasi sfida le si ponga davanti e non l’ho mai vista piangersi addosso, ma sempre cercare la forza per rialzarsi. Non è un atteggiamento che ha solo per lei, ma anche per la sua famiglia ( quindi sua madre e la sua sorellina Aria ) e soprattutto per Karol e Dimitri: per loro due Sara sarà fondamentale, un’amica in grado di donare anima e corpo, senza aspettarsi qualcosa in cambio. La loro amicizia, in particolar modo quella che si instaura tra tutta la famiglia di Sara e Karol mi ha toccata profondamente: esserci è fondamentale, ma lo è ancor di più nei momenti di gravi difficoltà che ci si ritrova a vivere, in cui la famiglia Fontana ha dimostrato di essere composta da splendide persone.

L’amicizia che lega Leo e Nic penso sia la rappresentazione più bella di questo legame: sempre insieme, a prescindere da cosa la vita riservava per uno dei due, non si sono mai separati e si sono sempre completati a vicenda. Il mio cuore ti sta aspettando parla di amore, è vero, ma c’è un tipo di legame che forse è anche più forte e profondo dell’amore stesso, ed è quello che unisce Leo e Nic.

Quando le storie di questi personaggi si intrecciano, ne nasce un turbinio di emozioni e di sensazioni che vengono trasmesse al lettore, senza se e senza ma, attraverso la narrazione in prima persona ( che si alterna perlopiù tra Sara e Leo ) : ci sentiamo trasportati in quei luoghi, alcuni felici, altri un po’ meno, e inevitabilmente ci ritroviamo a vivere le vicende come se fossimo noi i protagonisti. Proviamo sulla nostra pelle quel senso di bruciore e di fastidio che si ha quando si parla di cicatrici, quando le si tocca e si ripensa alla loro origine; avvertiamo quella tensione e quell’agitazione perenne che si ha quando qualcuno a cui teniamo lotta fra la vita e la morte, tra il restare al nostro fianco o l’andarsene per sempre; ci ritroviamo a piangere lacrime di gioia quando, finalmente, un personaggio riesce ad essere felice, ma allo stesso tempo tendiamo a sentirci vuoti e tristi quando soffre. Se dovessi riassumere questo romanzo in due parole userei sicuramente intimo e coinvolgente.

Scavare a fondo nei personaggi di Sara, Leo, Karol e un po’ di tutti mi ha portata a riflettere molte volte su una moltitudine di temi che vengono affrontati in maniera più o meno approfondita dalle autrici, alcuni sono lasciati un po’ tra le righe di alcune scene molto forti, mentre altri vengono ripresi più volte anche grazie alle riflessioni dei personaggi e alla descrizione dei loro sentimenti.

Lo stile narrativo utilizzato dalle autrici in Il mio cuore ti sta aspettando è molto fluido e scorrevole, il lessico è medio, né troppo ricercato, né troppo semplice o banale, adatto quindi per le situazioni descritte, arricchito da dialoghi ben strutturati. Il tutto è coeso e coerente per l’intera durata del romanzo.

Ho amato la forza di Sara, quando su quelle note ci ha messo tutta se stessa, ha lottato per sé, per la sua famiglia e per Leo, anche nei momenti più difficili. Non è annegata nel vuoto lasciato da suo padre e suo fratello, ma ha provato a riempirlo facendo qualcosa che li avrebbe resi orgogliosi, ovunque si trovino adesso. Mi sento molto legata a lei, che anche nelle parti più dure ambientate in ospedale ha sempre reagito e lottato, ma mi sento anche molto vicina a Leo, alle sue cicatrici e alla sua storia. Questi due ragazzi sono entrati a far parte del mio cuore e non ne usciranno più, resteranno sempre così, a guardare le stelle dalla casetta sull’albero.

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Che senso ha godersi ogni singolo attimo, se poi si è certi che la fine esiste. Ma esiste solo per me? No, e sapete perché? Perché io non sono diverso da voi, forse avrò meno anticorpi, forse avrò un po’ più di affanno dopo una breve corsa e forse la mia cicatrice non è poi così tanto bella, ma io non sono diverso da voi o dai vostri figli. Merito di vivere come loro, merito di vivere con loro al mio fianco, perché nessuno mai mi ha fatto sentire più vivo di così fino a oggi e nessuno di voi ha il diritto di rimproverarli, solo perché vi è difficile ammettere che sono migliori di voi.

Ringrazio la casa editrice per avermi offerto l’opportunità di leggere questo secondo romanzo e di commuovermi, ridere e gioire grazie a questa lettura.

/ 5
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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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