Dayton 1995 – cos’è successo

Le guerre portano sempre con sé degli orrori e degli errori che si commettono e che segnano per sempre la storia di un Paese, dei suoi abitanti. Quello successo nella guerra in Bosnia Erzegovina è proprio questo, ma Silvio Ziliotto e Luca Leone hanno deciso di non lasciare sopire questi avvenimenti, ma di raccontarli in Dayton, 1995.

Dayton 1995
  • Titolo: Dayton, 1995 – La fine della guerra in Bosnia Erzegovina, l’inizio del nuovo caos
  • Autori: a cura di Silvio Ziliotto e Luca Leone
  • Casa editrice: Infinito Edizioni
  • Numero di pagine: 190 circa
  • Codice ISBN: 9788868614881
  • Prezzo: 14.00€ cartaceo, 5.99€ e-book
  • Link per saperne di più cliccando qui

Per parlare di questo evento gli autori che hanno curato questo libro hanno voluto ascoltare e dare voce a più persone, che esprimono e rappresentano vari punti di vista, con opinioni differenti e molti spunti riflessivi; a intervenire saranno molti esperti, giornalisti, scrittori, professori, opinionisti che commenteranno i patti di Dayton del 1995, ma anche la guerra che li ha preceduti e quella ideologica che li sta seguendo.

Ognuno ha un’opinione con delle sfumature diverse, ma un elemento comune a tutti gli interventi è quello di affermare con fermezza quanto le persone hanno sofferto a causa di questi avvenimenti che hanno segnato profondamente milioni di persone, costringendo qualcuno a fuggire, cambiare Paese, cambiare vita, costringendo le persone a vivere con poco cibo, con il costante terrore di poter perdere i propri cari, di poter perdere la vita. Tanti sono stati gli orrori ai quali non solo la Bosnia, ma l’Europa tutta, assieme al resto del mondo hanno assistito durante quei duri anni e che hanno prodotto moltissime vittime. Spesso quando si tirano le somme alla fine di una guerra si conta solo chi è caduto a causa di un attacco armato, di una morte violenta, ma chi conta mai tutte le persone che sono morte di fame, di disperazione, di dolore? Chi conta quei bambini che non hanno mai visto la luce? Chi conta quei bambini che non hanno potuto vivere la loro infanzia, e che ormai sono degli adulti di fronte alla legge, pur essendo stati sempre così?

Leggere di queste tematiche non è stato sicuramente semplice, perché tra le righe di questi interventi ben curati traspare una profonda inquietudine, un senso di tragicità e di dolore che accompagna il lettore per tutto il corso della lettura, per cui questo libro non è adatto a qualsiasi tipo di lettore, ma solo a quello che ha voglia di entrare più in profondità negli eventi della storia, di scoprirli e riscoprirli sotto una moltitudine di punti di vista, di riflettere grazie ai molti spunti che ci vengono offerti e di comprendere, ancora una volta, quanto la guerra cambi le persone e modifichi la loro vita in maniera definitiva, irrimediabile.

In molti credono che l’Europa e il mondo intero si siano mantenuti troppo lontani da questi eventi, che forse avrebbero potuto fare di più, ma c’è anche chi pensa che i loro interventi siano stati essenziali per l’andamento generale della guerra, che senza forse sarebbe andato tutto peggio, in molti ancora pensano che gli accordi di Dayton siano stati solo una sorta di tampone, per frenare la guerra e la moltitudine di perdite umane che stava causando, ma che non ha posto rimedio alle profonde frammentazioni etniche e ideologiche che hanno scatenato la guerra. La Bosnia Erzegovina è un Paese ancora profondamente diviso, con un sistema legislativo, istruttivo e sociale molto antiquato e che non consente un libero scambio culturale, bensì rimarca molto le differenze tra una parte della popolazione e l’altra: questo è successo perché negli accordi di Dayton hanno deciso il destino della Bosnia Erzegovina proprio coloro che avevano dato inizio alla guerra, coloro che credevano fermamente che persone con diversa religione o ideologia non potessero convivere, ma circa 25 anni dopo non è forse il caso di rivedere questi accordi? Non è forse i caso di renderli chiari una volta per tutte alla maggior parte della popolazione?

Per chi volesse approfondire gli avvenimenti storici a cui faccio riferimento, può visitare due articoli, uno cliccando qui e l’altro cliccando qui.

Lo stile del libro non è molto semplice, in quanto il lessico utilizzato appartiene a un registro linguistico medio alto, per cui ogni intervento richiede un’attenta lettura da parte del lettore, per comprendere al meglio ogni intervento, ogni opinione e ogni punto di vista differente che ci viene offerto grazie al duro lavoro che hanno compiuto i relatori di questo libro, Silvio Ziliotto e Luca Leone; come già accennavo prima non è semplice leggerlo perché le tematiche sono molto dure e forti, ma posso assicurarvi che ne vale la pena, per comprendere al meglio quegli avvenimenti, approfondirli e rifletterci su. Dopotutto è proprio a questo che ci serve studiare la storia commentarla, per evitare che gli stessi errori vengano ricommessi, per evitare che ancora molte persone soffrano a causa di stupide convinzioni umane.

Una lettura difficile, ma necessaria, che può aiutarci anche a conoscere degli eventi di cui non si sente spesso parlare. Tutti gli interventi sono ben curati, in tutto sono 26, ognuno ricco di spunti riflessivi e di opinioni personali più o meno condivisibili, da parte di italiani, abitanti della Bosnia e molto altro. E’ un dovere di ogni cittadino del mondo ricordare avvenimenti simili, comprenderli ed evitare che riaccadano.

A Dayton è stato creato a tavolino, artificialmente, uno Stato permanentemente destinato all’infelicità, la cui tragedia è stata ulteriormente complicata dal fatto che gli attori che hanno intrapreso la guerra tra di loro, ora – nelle nuove condizioni – venivano chiamati a promuovere la pace a la riconciliazione.

Proprio come ci si dovrebbe preparare per la guerra, penso che ci si dovrebbe anche preparare per la pace. Credo che il segreto del successo in questo è che ci si debba abituare a vivere con gli altri, diversi da noi, che ci si debba sforzare di capire e rispettare gli altri.

LUCA LEONE è un giornalista professionista, laureato in Scienze politiche. Ha scritto per molte testate. Ha firmato una ventina di libri per più editori, tra cui anche la casa editrice Infinito Edizioni.

SILVIO ZILIOTTO è un traduttore. interprete e insegnante della lingua serba, croata e bosniaca. Consulente e autore dei lemmi degli autori e dei profili delle letterature slovena, croata, serba, bosniaca, montenegrina, macedone e albanese. Ha già tradotto altri libri per Infinito Edizioni.

Ringrazio la casa editrice Infinito Edizioni per la collaborazione.

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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