Che mondo! Fabiano Pini. Recensione!

Ciao lettori, come state? Qualche giorno fa è stata la giornata mondiale della Terra, e oggi io vi parlo invece delle problematiche sociali che la rendono un posto non facilmente abitabile. Infatti, se fate attenzione nella foto del libro di cui parlerò oggi, noterete una serie di parole/argomenti chiave che tratteremo oggi. Ecco di che libro si tratta:

Ecco alcune delle caratteristiche del libro:

  • Titolo: Che mondo!
  • Casa editrice: Kimerik Edizioni
  • Autore: Fabiano Pini
  • Codice ISBN: 9788855163415
  • Numero di pagine: 150 circa
  • Prezzo: 15.00€

In questo libro viene descritto cosa accadrebbe se, un bel giorno, Dio andasse in paradiso a discutere dei problemi del mondo con dei grandi personaggi del passato: Leonardo Da Vinci, Napoleone III, Sandro Pertini, Albert Einstein e Ovidio Ruffini. Così, questi cinque personaggi si trasformano in degli Indagatori Celesti che hanno il compito di osservare ed analizzare i fenomeni negativi degli uomini che abitano la Terra e di provare a risolverli, trovare insomma delle soluzioni efficaci.

Quali sono questi fenomeni? Sono proprio quelli che quotidianamente abbiamo sotto i nostri occhi, ma che ci ostiniamo a fingere di non vedere e quindi rimaniamo indifferenti. Bullismo, abuso e uso errato dei social network, solitudine perenne, femminicidio o abusi su donne e minori, degrado socio-culturale, ma anche ambientale, dipendenze dalla droga.

Insomma, pensateci bene, quanti altri problemi vi verrebbero in mente se vi fermaste a pensarci? La mia risposta è: tanti. Per cui oggi nel mio piccolo e nel piccolo di questo autore che ha deciso di parlarne, voglio affrontare con voi in parte questi temi.

I social network sono diventati i nostri migliori amici in questo periodo, no? Siamo diventati tutti dipendenti dai social, dal bisogno di sentirci vicini a qualcuno e forse in questo periodo ci aiutano, ma quando stiamo bene e potremmo incontrarci, perché preferiamo nasconderci dietro uno schermo? Perché tanta gente con false identità crede di avere il diritto di poter giudicare ciò che noi scegliamo di condividere con il mondo. Tanti ragazzi decidono di porre fine alla propria vita proprio per questo motivo, tanti altri che decidono di non iscriversi su dei social vengono tagliati dalla società. E’ davvero questo che siamo diventati? Che fine hanno fatto i rapporti umani, le carezze e l’affetto?

Forse basterebbe pensare prima alle eventuali conseguenze, ma forse non saremmo più umani.

E quanto ci fa sentire soli in realtà tutto questo? Tutti in corsa per aver avere più like, più commenti, per sentirsi dire da tutti di essere belli, di avere un bel feed o altrimenti si ci sente brutti, anche quando magari abbiamo il potere di sorridere più forte degli altri e di saperlo fare anche meglio. Siamo sempre tutti di fretta, concentrati su noi stessi e non ci accorgiamo di stare facendo del male a quelle persone che in realtà non hanno bisogno di postare, ma che ci sussurrano di cos’ hanno bisogno e spesso sono cose banali, che diamo per scontate, come un abbraccio, ma che non ci diamo chissà da quanto tempo.

Ognuno è talmente preso da se stesso, dai ritmi insostenibili della modernità, dai tristi riti del consumismo, da non riuscire più a comunicare con gli altri, con la propria moglie o il proprio marito né con i propri figli né con i propri genitori. Ci sentiamo tutti come dei singoli accentratori del mondo totalmente convinti che, senza di noi, il nostro prossimo non riesca a muovere un passo, impegnati a rigirare il coltello nella piaga di questo nostro disperante isolamento. Nella lotta per la vita, non c’è più posto per il tu, è già anche troppo stare dietro al proprio io, difendendosi dalle innumerevoli minacce esterne; ciascuno pensa per sé e nessuno pensa a tutti quanti.

Poi ci sono le ragazze, le madri, le sorelle, le figlie. Le ritenete di vostra proprietà, no? E appena nella vostra testa si insedia il piccolo dubbio che possano liberarsi dalla vostra stretta iniziate a stringere più forte, e più stringete e più nella vostra testa è come se si allontanassero da voi ed io vorrei tanto che si allontanassero davvero, ma è tutto nella vostra mente malata che ha bisogno di possedere le donne, come se fossero oggetti della società. La verità è che è colpa di questa società malata e maschilista se le donne ancora non hanno potuto avere la libertà e l’indipendenza che meritano, e spesse volte a rubarla a queste povere vite sono proprio le persone a loro più care.

Con questo non sto sottovalutando che a volte accada anche agli uomini, ma le statistiche ci dicono che la maggior parte della volte tocca a delle donne.

Nonostante numerosi sforzi di poche e coraggiose persone anche a livello politico, ancora oggi non riusciamo a mettere un freno a una serie di categorie di reati altrettanto violenti e correlati al fenomeno femminicidio, quali lo stupro, i maltrattamenti, le molestie sessuali e l’incesto, ritenendole questione di cui non dover parlare nella maggior parte del globo. Fintanto che resteranno parole non dette, una grande quantità di sofferenza umana continuerà nel non venire riconosciuta e aiutata, abbandonandola nelle mani dei carnefici impuniti.

Sono del parere che troppe persone e troppo spesso rimangano in silenzio, vorrei poter prestare la mia voce a tutte le ragazze e a tutte le donne che sono vittime di questi eventi. Vorrei poterle proteggere nella loro fragilità che nessuno si è preso la briga di preservare. Siate anche voi delle persone migliori, solo così il mondo potrà prendere una piega diversa, perché è vero che la maggior parte della società dice di essere brava, educata e rispettosa, ma allora com’è che là fuori il mondo è ancora pieno di eventi simili?

Ho trovato in questo libro un duplice livello di lettura: uno quasi più leggero, dove Leonardo Da Vinci e Napoleone ci strappano un sorriso discutendo tra loro, ma anche un lato profondamente riflessivo e particolare, soprattutto per le tematiche affrontate. Non mi è piaciuto molto il lato divino, ma la storia dei personaggi del passato che osservano e analizzano la società in cui viviamo oggi è stata particolarmente piacevole.

Un grazie speciale all’ufficio stampa Kimerik Edizioni, trovate la scheda del prodotto qua: https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3699

A presto lettori, @la_lettrice_ • Foto e video di Instagram .

Cambiate voi stessi e il mondo.

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Pubblicato da lalettrice

Mi chiamo Giusi, ho 20 anni e sono calabrese. Amo rifugiarmi nei libri. Amo la poesia, credo che proprio come diceva Shakespeare, attraverso le parole delle poesie rendiamo immortali i nostri sentimenti. Amo anche aiutare autori emergenti o case editrici a far conoscere stupendi libri. Grazie a chiunque spenderà il suo tempo a leggere le mie parole, siete preziosi. Vi voglio bene.

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